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Camera, le donne di Man Ray in mostra
Fino al 19 gennaio CAMERA, il Centro italiano per la fotografia a Torino in via delle Rosine 18 omaggia un grande maestro del XX secolo con la mostra WO | MAN RAY. Le seduzioni della fotografia.
Il percorso espositivo si snoda attraverso duecento fotografie, realizzate dagli anni Venti agli anni Cinquanta, attraverso le quali Man Ray confermò il suo ruolo di esponente della corrente dadaista prima e surrealista poi.
Le foto hanno tutte un preciso soggetto, la figura femminile, fonte di ispirazione primaria di tutta la poetica dell'artista, e in mostra, oltre alle foto di Man Ray ci sono quelle di altre donne, artiste, modelle, compagne, amiche, come Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar, Meret Oppenheim, Kiki de Montparnasse, Nusch Éluard, Juliet (l’ultima moglie), Gertrude Stein, Nancy Cunard, Sylvia Beach, Youki Foujita Desnos.
Non mancano le opere più famose di Man Ray, come Le Violon d’Ingres (1924), Noire et blanche (1926) e La Prière (1930), e i ritratti di chi, provando le teniche dei rayograhps e delle solarizzazioni, emblemi dell'invenzione fotografiche delle avanguardie di inizio secolo, rivoluzionò l'uso della macchina fotografica come forma d'arte, soprattutto per la raffigurazione di corpi e volti.
La mostra permette anche di valorizzare il ruolo delle donne, non solo come amanti e modelle: Lee Miller lavorò con Man Ray al portfolio Électricité (1931), esposto in mostra e diventò una delle grandi fotografe di moda e attualità degli anni Trenta e Quaranta, Meret Oppenheim fu modella per la serie Érotique-voilée (1933) e autrice di opere di urticante humour surrealfemminista, Dora Maar fu artista e non solo la musa infelice di Picasso.