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Festival del Cinema di Roma 2011. Mar'Aurelio Speciale della Giuria a The Eye of the Storm
Dalla Selezione Ufficiale in Concorso consigliamo e recensiamo due film sicuramente interessanti e che arriveranno al grande pubblico: La femme du cinquième di Pawel Pawlikowski e The Eye of the Storm di Fred Schepisi. Annoto Fuori Concorso la prova d'esordio di Anne Fontaine con due attori che sono una garanzia: André Dussolier e Isabelle Huppert in Mon pire cauchemar. In ultimo A Few Best Men (in uscita come Tre uomini e una pecora): frizzante commedia tipicamente british sul setting di un matrimonio australiano.
La femme du cinquième. Inerpicarsi nel mistero
La donna del quinto arrondissement – è a questo che si riferisce – è un film tattile, dall'andamento tergiversante, come se si inoculasse nei settori più reconditi della mente del protagonista, lo scrittore (un po' fallito) Tom Ricks (Ethan Hawke), a stadi successivi ed altalenanti, come se dovesse sorbire questo instradamento a forza per farcelo percepire a passi fuorvianti. Molti alla fine della proiezione rimarranno forse irritati da questo sentiero un po' inerpicato, io lo trovo invece affascinante e penetrante, come quella strada lunga e tortuosa che non ci fa vedere la fine, una curva dove il buio precede e conclude la luce. Tom Ricks incontrerà questa strana donna dal nome slavo, Margit Kadar (Kristin Scott Thomas), vedova di uno scrittore (anche lui fallito) con cui instaurerà una relazione intensa e sensuale e che sembra conoscerlo molto più di quanto lui stesso sappia. Ethan Hawke e Kristin Scott Thomas sono una garanzia in un film che lascia profondamente assorbiti dal mistero.
The Eye of the Storm. Cacciando la passione
Magnifica Charlotte Rampling nella parte della signora Hunter alla fine della sua vita che accoglie i figli con lo stesso sarcasmo e perspicacia lungimirante, tanto avanzata da percepire quanto sia maggiormente veniale l'affetto loro – così distanti – rispetto a quello delle due infermiere e della signora Lotte, traumatizzata dalla seconda guerra mondiale e diversivo da cabaret per la signora Hunter, ferma ad un epoca di lustrini e pupe, molto Marlene, e floreale nei suoi flashback in un'isola lontana dal mondo dove qualcuno le addolcisce la vita con empiti di passione. Quella stessa passione che ha tanto allontanato i figli quanto l'ha nutrita anche negli ultimi attimi dei ricordi: sontuose scene paradisiache distolgono per un attimo dal dramma ed uniscono di nuovo i due fratelli Dorothy (Judy Davis) e Basil (Geoffrey Rush) in un afflato d'affetto, limitato nel tempo. Le storie accessorie si sviluppano coerentemente alla principale, coagulando in un quadro credibile questo commovente affresco che sembra estrapolato dall'ultimo decennio del Novecento.
Mon pire cauchemar. Ilare spudoratezza
Una commedia agrodolce che esamina approfonditamente i rapporti tra i generi e tra le classi sociali insieme alla questione su quali siano le caratteristiche di affidabilità di un genitore – ed in base a quali norme e se esse siano eticamente corrette. Una glaciale Isabelle Huppert fa coppia con lo schioppettante Benoît Poelvoorde – il suo peggior incubo del titolo -, che la incastra in una serie di situazioni incresciose ed in un crescendo tra ilare e spudorato. Nel frattempo il compagno da 20 anni (André Dussolier) e con cui ha un figlio – si conoscono per via dei due ragazzi Agathe e Patrick – conosce qualcun altro e la vicenda si evolve ulteriormente. Tra club privé, mostre di arte contemporanea, viaggi in Belgio, il film vi trasporterà con l'usuale raffinatezza francese ad affrontare stereotipi e pregiudizi da mettere in discussione. Bravissimi gli attori e regia veloce e pervicace nel creare situazioni embarassées.
A Few Best Men. Un matrimonio con Ramsy
L'ironia dirompente e sagace, insieme alla bravura di Kris Marshall – l'amico di David (Xavier samuel) che sta per sposarsi -, intorno al quale girano tutti gli altri attori, rendono questo film un must per tutti: siete rattristati da qualche guaio familiare o lavorativo? C'è sempre di peggio, come vedrete in questa pellicola di Stephan Elliott, e ci saranno sempre gli amici prima per farla peggiorare e poi per consolarvi e rassicurarvi che ci sono loro, dopotutto! Un'incredibile Olivia Newton-John a fare la madre sregolata ed una pecora dal nome Ramsy per la campagna elettorale contribuiranno a creare la giusta atmosfera per un matrimonio originalmente inerpicato sui sentieri di un'ironia soverchiante e tipicamente britannica.