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Festival di Cannes 2012. Roman Polanski ed il suo Diario
Roman Polanski: a film memoir è un’intervista in forma di documentario che restituisce sullo schermo un ritratto a volte inedito del regista, andando a colpire però soprattutto l'immaginario di coloro che conoscono poco o niente di Polanski.
In effetti l'intervista (di questo si tratta più che di un vero e proprio documentario) dell'amico e produttore Andrew Braunsberg non sempre viene condotta in maniera coraggiosa (e ciò è anche comprensibile visti i rapporti di familiarità), a scapito di una mancanza di approfondimento (che da un documentario ci si aspetterebbe) sugli episodi più controversi della sua vita.
Passando in rassegna i momenti topici della sua esistenza (l’infanzia nel ghetto di Cracovia, la realizzazione dei suoi primi film in Polonia, il trasferimento a Parigi, la sua carriera in Europa e in America, coronata dall’Oscar per Il Pianista, fino al discusso arresto), le conversazioni sono supportate da sequenze dei film, servizi giornalistici ed esclusive foto personali del regista.
Gli incontri con Andrew Braunsberg sono stati registrati durante il soggiorno di Polanski nella sua casa di Gstaad, nel 2009, costretto agli arresti domiciliari, e nel luglio 2010 ormai libero. L’intento del grande regista comunque non sembra quello di voler far cambiare opinione agli spettatori sugli aspetti più spigolosi della sua biografia.
La vita di Roman Polanski è già di per sé un film; forse è per questo che da un’ opera (su un personaggio di per sé già molto discusso come effettivamente l’autore è) di questo tipo ci si aspettava molto di più. Pur non trattandosi di un lavoro memorabile, riteniamo comunque opportuna la presentazione del documentario al 65° Festival di Cannes, come omaggio ad un film-maker sicuramente fuori dall’ordinario.