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Innsbrucker Festwochen 2019. La delizia della Folia Barockorchester
Quale luogo piu' adatto della nuova e splendida Haus der Musik, di fronte al palazzo imperiale dell'Hofburg, che si staglia dalla grande vetrata dietro il palco per l'orchestra per le Arie dei Cesari, ovvero degli imperatori? Una sublime acustica per la nuova sala concerto di Innsbruck accanto al Landestheater, un vero triangolo musicale alle porte della cittadina austriaca che dedica le sue settimane musicali al Barocco, al Classicismo, alla musica del Rinascimento: le Innsbrucker Festwochen der Alten Musik dal 16 luglio al 27 agosto.
In questo concerto del 27 agosto che chiude il festival, ed intitolato Die Arien des Cäsar, abbiamo come protagonisti il piu' celebre tra i controtenori del momento, Bejun Mehta, ed il migliore secondo il Süddeutsche Zeitung e Opera News, bravura che confermiamo soprattutto per la flessibilità, la portanza di una voce che si adatta sia ad Händel, pensiamo in particolare all'aria Col lampo dell’armi da Giulio Cesare in Egitto; da Vivaldi, Dall'ondoso periglio, recitativo accompagnato e aria di Cesare ed i due bis che ha concesso con l'aiuto “scherzoso” del primo violino e direttore Robin Peter Müller, che recitava, parodiandola, la parte di Cleopatra.
Nato a Dresda, Robin Peter Müller si è formato tra Weimar e Lugano con Reinhard Ulbricht, Matthias Wollong e Valerie Gradow; è stato diretto da Sir Colin Davis e Nicholas Harnoncourt tra gli altri; ha diretto come ospite la Bayerischen Kammerorchesters, dla Südwestdeutschen Kammerorchesters e la Philharmonie Baden-Baden. Negli ultimi anni sta guidando l'orchestra barocca La Folia che ha fondato nel 2007 come orchestra con strumenti originali portandola a suonare negli spazi piu' prestigiosi dedicati alla musica, soprattutto antica, come le Innsbrucker Festwochen, appunto. Prossimamente sono previsti concerti al Bremer Glocke, al Prinzregentheater di Monaco di Baviera e al Dresden Music Festival.
La Folia Barockorchester ha interpretato con suggestiva cristallinità il Concerto grosso di Corelli, nel sesto movimento della Pastorale, dove Müller, come primo violino si è esibito divinamente come anche nel famoso vivaldiano Concerto per archi e basso continuo RV 156, dove l'apice lo hanno raggiunto, con affiatamento totale nel concerto grosso La Follia di Geminiani da Corelli, che ci ha assolutamente deliziato per la dimostrazione così superba della conoscenza dei suioni, degli strumenti insieme ad un coordinamento che sembrava dettato in modo così spontaneo da generare profondo stupore per la bellezza musicale di ogni singolo avvicendamento di note.
Scroscianti risposte del pubblico hanno condotto ai due bis sovracitati in un arrivederci deliziato alle settimane del prossimo anno nell'alpina cittadina austriaca di Insnbruck devota alla musica antica con così grande riverenza.