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36° Cantiere di Montepulciano. Kermesse sinfonica da Mozart a Henze
Il 36° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, dedicato ad Hans Werner Henze per il suo 85° compleanno, ha inaugurato il 21 luglio 2011 con il primo dei tre concerti sinfonici con l'Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester – orchestra in residence - diretta da Roland Böer; i successivi sono avvenuti il 25 e 31, la presente recensione tratterà dei primi due.
La sinfonia di Aida di Giuseppe Verdi, che ha aperto il concerto, è stato un omaggio ai 150 anni dell'Unità di Italia nella persona del più significativo musicista legato al Risorgimento. L'Aida fu commissionata per l'inaugurazione del Teatro dell'opera del Cairo in concomitanza dell'apertura del canale di Suez. La sinfonia fu scritta dal musicista dopo che la prima del Cairo saltò, a causa della disastrosa sconfitta francese ad opera dei prussiani nel 1870 a Sedan e il successivo avvento della Comune di Parigi. Verdi, dopo averla composta,si accorse durante le prove per l'esecuzione a Milano nel 1872, che il preludio, precedentemente scritto, era drammaticamente più efficace nella sua concisione. La sinfonia in cui compaiono più temi dell'opera, pur nell'interessante scrittura musicale è più adatta ad una sala da concerto, mentre il preludio con i tre temi che sintetizzano il cuore del dramma di Aida, introduce magistralmente nell'azione.
Il successivo brano eseguito è molto intrigante per l'incrociarsi di sensazioni tra musica e pittura,si tratta di una suite di musiche di danza in sei movimenti di Henze: Das Vocaltuch der Kammersängerin Rosa Silber ( Il tessuto vocale della cantante da camera Rosa Silber), “balletto astratto” dedicato a Boris Blancher, dall'omonimo quadro (1922) di Paul Klee. Il pittore, figlio di un musicista e violinista egli stesso, dopo avere ascoltato la cantante realizzò il dipinto in cui inserì, insieme alle iniziali della donna, le vocali – a e i o u - quasi a voler evocare la musica udita.
Henze compose il balletto in seguito alla commissione del RIAS ( Radio nel settore americano) di Berlino, la partitura fu eseguita sotto la direzione di Ferenc Fricsay per la prima volta nel 1951, in forma di concerto e nel 1958 a Colonia con la coreografia di Lisa Kretschmar. Nel 1990 con la revisione della partitura Henze inserì come sottotitolo “esercizi con Stravinskij su un quadro di Paul Klee”. Nella musica,infatti, il musicista evoca l'atmosfera del dipinto usando un linguaggio musicale e un colore sonoro ispirati al neoclassicismo di Stravinskij in un gioco di variazioni su un tema infantile:”C'est le mai, c'est le mai, c'est le jolie mois de mai”.
Young person's guide to the orchestra op.34 ( La guida del giovane all'orchestra)(1946) Variazioni e fuga su un tema di Purcell di Benjamin Britten è stato il brano seguente. Il tema di Purcell proviene da un rondò dell'Abdelazar o La vendetta del moro e viene esposto all'inizio da tutta l'orchestra, le 13 variazioni che ne derivano illustrano in successione le caratteristiche degli strumenti dalle sezioni dell'orchestra, cominciando dal registro più acuto per giungere a quello più grave. Una fuga, in cui sono presenti tutti gli strumenti conclude la composizione.
Ci è parso che questo brano come la seguente Sinfonia n.1 in si bem. mag.op.39 Primavera (1841)di Robert Schumann abbiano avuto una riuscita più convincente dei brani precedenti, forse in quanto più congeniali ai giovani dell'Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester. La sinfonia di Schumann segna nella composizione il decisivo passaggio dal pianoforte all'orchestra, ritenuta dal musicista più rispondente alle sue esigenze creative.
Scritta di getto, in un'atmosfera di grande felicità dopo il matrimonio con Clara Wieck, dopo tutti gli ostacoli posti dal padre della donna e ispirata dalla lettura di una poesia di Adolph Böttgerin, come affermò Clara nel suo diario; la musica della composizione non è descrittiva ma esprime una trascinante e gioiosa vitalità. In questa esecuzione è stata presentata la versione di Gustav Mahler che fece alcuni limitati cambiamenti nell'orchestrazione.
Il secondo concerto è stato aperto da un brano di Henze La selva incantata Aria e Rondò per orchestra (1991), tratta da tre scene del secondo atto dell'opera “König Hirsch” ( Re Cervo), che fu composta tra 1953 e 1956 con libretto basato sulla novella di Gozzi. La composizione dell'opera coincide con l'arrivo e successivo soggiorno in Italia di Henze; il contatto con la natura e la cultura italiana fu un evento che influì profondamente sul musicista. È un'opera fiabesca ma anche ironica ispirata al ciclo vita – morte – rinascita, con una musica ricca di sfumature sia nei colori che nell'espressione. La selva incantata è un brano molto affascinante che evoca le antiche monodie e usa forme dodecafoniche che si intrecciano a quelle tonali.
Orchésografie di Mauro Montalbetti si basa su alcuni frammenti di tre danze: Pavana, Branle e Gagliarda di Thoinot Arbeau. Da queste melodie attraverso continue trasformazioni il musicista ottiene una tavolozza di ritmi e colori che coinvolgono l'ascoltatore.
Il Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore del 1931 appartiene alla maturità di Maurice Ravel e fu composto nello stesso anno del Concerto per la mano sinistra. Nella musica si avvertono ritmi, colori e atmosfere che provengono dal jazz e dalle melodie e ritmi baschi, la struttura evoca come modello Mozart soprattutto nell'ampia e meditativa melodia dell'Adagio assai. Il concerto è un pezzo spumeggiante e pieno di colore e ritmo che richiede grande virtuosismo all'orchestra e al solista; Markus Belheim si disimpegnato con grande perizia nell'esecuzione della sua parte ed è stato lungamente applaudito.
La muse e le poète op.132 ( 1910 ) di Camille Saint-Saëns è un brano di rara esecuzione e venne scritto negli ultimi anni di vita del compositore. Inizialmente fu scritto per violino, violoncello e pianoforte, la cui parte fu poi trascritta per orchestra mentre il titolo è un aggiunta dell'editore. In questo fascinoso brano che avvolge morbidamente l'ascoltatore i due strumenti solisti dialogano tra loro e l'orchestra in atmosfera densa di colori musicali, profondamente romantica e sensuale, ma anche nostalgica come se il compositore desse l'addio ad un tempo ormai trascorso. L'interpretazione di Tatiana Samouil e di Justus Grimm ha profondamente aderito allo spirito della composizione non sovrapponendo l'esecuzione virtuosistica al contenuto del brano.
Tod und Verklärung op. 24 (Morte e Trasfigurazione) di Richard Strauss, creato nel 1889. è un poema sinfonico che appartiene al periodo giovanile mentre i versi di Alexander Ritter che accompagnano il brano furono scritti dopo la composizione della partitura che illustrano senza aver influito sul contenuto della musica. Il musicista, influenzato dalla lettura di filosofi come Schopenhauer e Nietzsche, scrisse questa musica, in cui è chiaramente percepibile l'inevitabile influsso di Wagner, pensando ad un uomo, l'artista che ha combattuto per un ideale, nel momento del trapasso tra vita e morte: le sofferenze , il fluire dei ricordi in una pausa concessa dal dolore e la trasfigurazione finale nel decesso.
Una partitura complessa ma intensa che, pur necessitando di un'orchestra in grado di superare tutte le difficoltà virtuosistiche, si impone per il contenuto e coinvolge soprattutto nelle parti più meditative. La musica rivela già l'interesse per la narrazione che sfocerà nelle opere teatrali successive e la grande abilita nell'orchestrazione. Entrambi i concerti sono stati calorosamente applauditi dal pubblico Roland Böer ha dimostrato ancora una volta le sue indiscutibili doti interpretative unite alla rara facoltà di saper trasmettere le sue idee ai ragazzi, dimostrando così di possedere una notevole capacità didattica.