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36° Cantiere di Montepulciano. Ragazzini ironici hippy & happy
Spazio all'arte grafica e fotografica, comprese altre tecniche, per Il grande gioco di Enzo e Giuseppe Ragazzini alla Galleria Opio5 fino al 31 agosto 2011 nell'ambito del 36° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Il padre Enzo, famoso fotografo degli anni '70, si associa al figlio che invece parte dal digitale per finire alla pittura con collage e riesplorare la grafica in nuove versioni.
Dal Guerriero Collage II all'Armatura della città, entrambi digitali in serie limitata del 2009, Giuseppe Ragazzini (1978) formula immediatamente una dimensione di aperta corrosività ironica per colori e forme. Nelle stesse locandine del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, di cui da tre anni si occupa di rappresentare l'immagine grafica, sono ben evidenti richiami metaforico-sessuali, le collinette sullo sfondo della locandina simili a seni o “poppe” da cui sorbire latte musical-ambientale, quanto trasgressivi di una norma religiosa ormai desueta ed anacronistica qual'è il divieto del matrimonio per sacerdoti e suore (o laici e santi/e). Nella serie dedicata al bacio “alla francese” tra una suora, o piuttosto la Vergine, od una santa, si formula forse quella che rappresenta la sua chiave di volta: un erotismo prêt-à-porter, che non significa svilimento, bensì un gesto che si declina in ambienti pubblici come bar, autobus, tavole in cui una Coppia che mangia (collage digitale e tecnica mista, 2009) e dove lei espone naturalmente un seno, facendo cenno ad un lui intimorito che ha fame.
Interessante variazione poetica il Kamasutra (collage digitale su carta, pezzo unico del 2009) nel bosco tra due donne, di cui quella che si copre gli occhi è colei che dovrebbe guardare l'altra mentre si masturba: le foglie fanno da sfondo quando anche lei, che immerge appena la mano fra le cosce, volge lo sguardo altrove.
La locandina, che ritrae la sua versione del Paradiso, tema di quest'anno, raffigura un musicista che suona il sassofono da cui fuoriesce una donzella: il musicista, con uno strano orecchio da elfo, ed un viso alquanto perplesso e serio, mostra un bel tondo rosso da occultamento a livello del pube (che fa il paio con le “collinette” sopra descritte), mentre la bella piazza grande col Palazzo Comunale troneggia sullo sfondo. L'ironia, la fa, giustamente, da padrona.
In esposizione anche un video delle sue grafiche in digitale che mostra la sua conoscenza del mezzo e la raffinatezza delle tecniche, che riprendono la serie di sei dedicata al bacio di prima.
La kermesse di foto da Hyde Park e dall'Isola di Wight degli anni '70 del padre Enzo (1934), sono un contraltare in bianco e nero ai colori pimpanti di Giuseppe, come a ricordare che, nonostante la scelta del colore, l'intento era lo stesso: hippy & happy (ironicamente) potremmo riassumere.