cinema

  • La casa che Jack costruì
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Dopo tre film intrisi di significati simbolici e metafisici come Antichrist (2009), Melancholia (2011) e Nymphomaniac (2013), con La casa di Jack (The House That Jack Built: il titolo è un'allusione alla popolare canzone per bambini "This is the House that Jack Built", composta di versi singoli che si costruiscono l'uno sull'altro per raccontare una storia, suddivisa poi in 12 blocchi di versi di varia lunghezza), Lars von Trier sembra riavvicinarsi a una scrittura più cruda e "realistica", come quella di Dogville (2003), anche se è un realismo carico di significati impliciti come raramente accade in film destinati al grande pubblico.

  • Tintoretto
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    È un'occasione fausta quella dei cinquecento anni dalla nascita di Tintoretto, e SKY Arte, insieme alla distribuzione di Nexo Digital nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema, hanno pensato di portare al cinema per un'unica volta e tre giorni, il 25, il 26 ed il 27 febbraio prossimi, il rutilante pittore veneziano, ribelle di nascita, per poi condurlo per il mondo in attesa della prossima mostra monografica dedicatagli a Washington dalla National Gallery of Art.

  • alita
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Per anni, gli appassionati di manga e anime si sono confrontati con il fatto che le storie che amavano dessero vita a film dal vivo francamente allucinanti, a essere buoni. Ma da un po' di tempo il trend sembra cambiato e Alita - Angelo della battaglia sembra confermarlo.

  • cinemafumetti
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    I fumetti sono o grandi protagonisti delle due mostre sorelle, di scena fino al 20 maggio a Torino, visti nel loro rapporto con il cinema al Museo del cinema e con il calcio allo Juventus Museum. Gulp! Goal! Ciak! Cinema e fumetti raccoglie quindi due esposizioni,ideate entrambe dallo studioso e esperto di fumetti Luca Raffaelli, che mostrano come le passioni spesso vadano avanti di pari passo e di influenzino a vicenda.

  • Un valzer tra gli scaffali
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Cos'è la poesia? Uno sguardo aulico sull'universo che ci circonda, qualsiasi esso sia. Questo ha pensato il regista Thomas Stuber quando, leggendo i racconti di Clemens Mayer viene colpito da uno in particolare, - incluso nella raccolta antologica Die Nacht, die Lichter del 2008, inedita in Italia -, che fornirà l'ispirazione per cosceneggiare con lo scrittore In den Gängen, Nei corridoi, che prenderà il nome di Un valzer tra gli scaffali.

  • Tramonto
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Tramonto è uno strano film, smaccatamente firmato dal regista de Il figlio di Saul, che lo scorso anno ha fatto incetta di premi: Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015[1], il premio Golden Globe per il miglior film straniero e il premio Oscar nella medesima categoria. E sempre per Il figlio di Saul vince anche il David di Donatello per il miglior film dell'Unione Europea nel 2016. László Nemes infatti, nato a Budapest nel 1977, disegna i suoi film come parabole ellittiche in cui il non detto è molto piu' del detto, dove le parole sono significative proprio per la loro assenza.

  • winx
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Fino al 12 maggio presso WOW, il Museo del fumetto a Milano in viale Campania 12 è di scena un omaggio ai quindici anni di Winx Club, serie d'animazione di culto tutta italiana. Infatti nel 2004 debuttava la prima stagione incentrata sulle magiche eroine create da Iginio Straffi, pronta a cambiare l'immaginario delle nuove generazioni, partendo dall'Italia per arrivare anche in molti altri Paesi. La mostra è organizzata da Rainbow e WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano in collaborazione con Rai Ragazzi.

  • Green Book
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Siamo negli Stati Uniti del 1962, l'era di John Fitzgerald Kennedy alla presidenza, in cui nuovi orizzonti sembravano dischiudersi. Ma la vita quotidiana di molti cittadini è ancora problematica e ardua, soprattutto se non si è Wasp (White, Anglo-Saxon, Protestant): dopo la chiusura per lavori di ristrutturazione di uno dei migliori club di New York in cui lavorava, il buttafuori italo-americano Frank Tony Vallelonga (alias Tony Lip) deve a tutti i costi trovare un altro impiego per mantenere la sua famiglia, composta da una moglie devota e due bambini. Sicché accetta di lavorare per il pianista afro-americano Don Shirley e decide si seguirlo come autista tuttofare in una tournée nelle contrade del Sud degli Stati Uniti.

  • L'uomo dal cuore di ferro
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Ci si è spesso domandati se esista un ordine scritto di Adolf Hitler che abbia ordinato la cosiddetta "soluzione finale del problema ebraico", ossia il genocidio noto come Shoah. È possibile che tale ordine, mai ritrovato, non esista come documento formale per iscritto, e che il Führer si sia limitato a "suggerire" quanto venne poi messo per iscritto e atrocemente eseguito da due personaggi famigerati, Reinhard Heydrich e Adolf Eichmann, nella famosa conferenza berlinese del Wannsee svoltasi nel gennaio del 1942 (cfr. Gerald Reitlinger, The Final Solution, New York, 1953). Ora il regista Cédric Jimenez (French Connection) manda nelle sale L’uomo dal cuore di ferro, incentrato proprio su una delle figure più oscure e temibili del regime Nazista e sugli uomini e le donne della Resistenza Cecoslovacca che con immenso coraggio cercarono di eliminarlo: Reinhard Tristan Eugen Heydrich. Non si pensi però che sia il primo film dedicato a questo gerarca freddissimo e spietato: il primo lungometraggio su quest'argomento, Anche i boia muoiono (Hangmen also die), fu girato addirittura nel 1943, diretto da Fritz Lang e con la sceneggiatura dovuta a Bertolt Brecht in persona.

  • Copia di the-favourite-trailer-yogos-lanthimos-rachel-weisz.jpg
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Si può realizzare un film storico in cui le vicende private e gli intrighi di corte lasciano sullo sfondo gli eventi della grande storia, della storia "evenemenziale" per eccellenza? Risposta: sì, se il film riguarda personaggi che non hanno mai raggiunto la dimensione "cosmico-storica" propriamente detta. È il caso de La favorita di Yorgos Lanthimos, ambientato nell'Inghilterra dei primi anni del XVIII secolo, impegnata in una guerra con la Francia di Luigi XIV (la cosiddetta Guerra di successione spagnola), ma senza prenderla troppo sul serio, visto che l'aristocrazia pensa piuttosto alle corse delle anatre e alla degustazione dell'ananas.