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musica
- Articolo di:Massimo Onesti
Steve Hackett rivisita ancora i Genesis per l'etichetta Inside Out Music. E con ottimi risultati!: Revisited II presenta un lavoro di restyling che Hackett intraprende su alcuni brani del gruppo che lo vide protagonista alla chitarra fra il 1971 e il 1977, ed è veramente notevole e degno di grande attenzione soprattutto per chi non ha mai dimenticato uno dei gruppi più importanti del progressive e della musica rock in generale.
- Articolo di:Piero Barbareschi
Bad Guys: un intrigante CD barocco con arie haendeliane eseguite dal controtenore Xavier Sabata con l'ensemble Il Pomo d'Oro diretto da Riccardo Minasi per l'etichetta Litle Tribeca-Aparte distribuita da Ducale.
- Articolo di:Daniela Puggioni
In occasione della Pasqua la Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha proposto la Passione secondo Matteo di Bach, di cui abbiamo ascoltato la replica di lunedì 25 marzo 2013. Il maestro Antonio Pappano ha diretto per la prima volta questo grandioso capolavoro polifonico, non solo della musica evangelica, ma della musica di ogni tempo.
- Articolo di:Emanuele Amoroso
Lo scavo negli archivi sonori del Novecento compiuto dall’etichetta Tahra sta portando alla luce un’amplissima scelta di esecuzioni dal vivo delle quali altrimenti si sarebbe persa memoria. Così che è possibile comprendere i plurimi stili esecutivi, le peculiarità varianti dei singoli interpreti, altrimenti cristallizzate solo nelle incisioni ufficiali, nonché il livello qualitativo dei programmi sinfonici europei e d’oltreoceano.
- Articolo di:Livia Bidoli
I concerti sinfonici del Teatro dell'Opera di Roma si sono incontrati col lustro della Philharmonia Orchestra di Londra ed il suo direttore in pectore Esa-Pekka Salonen lo scorso 18 marzo, nel parterre del Costanzi. A festeggiare il centenario dalla nascita del compositore polacco Witold Lutosławski (1913-1994) – e quest'anno ce ne sono altri tre, il bicentenario di Wagner e Verdi e il cinquantenario di Britten -, il finnico Salonen ha scelto il Concerto per Orchestra, commissionato e poi dedicato al direttore Witold Rowicki, che ne ha condotto la première il 26 novembre 1954.
- Articolo di:Piero Barbareschi
Programma interamente beethoveniano venerdì 22 marzo 2012 nella Stagione del Teatro Goldoni a Livorno. Protagonista l'ORT, Orchestra della Toscana, diretta da Daniel Kawka con il giovanissimo Chen Guang al pianoforte. Ci sono programmi che “non possono non piacere”, costruiti con brani del repertorio tradizionale conosciutissimi dal pubblico e sempre apprezzati.
- Articolo di:Livia Bidoli
Il nostro Giuseppe Verdi ha terminato di scrivere I due Foscari nel 1844, tratto dall'opera che Byron aveva redatto 22 anni prima e che venne tradotta in libretto da Francesco Maria Piave: un dramma cupo e senza finale felice, che racconta l'ingiusta accusa contro Jacopo Foscari a Venezia nel 1457 da parte del Consiglio dei Dieci con Doge il padre Francesco Foscari, e accusatore ipocrita Jacopo Loredano, che convince i Dieci a condannarlo all'esilio. Nel nuovo allestimento dell'Opera di Roma dal 6 al 16 marzo 2013, abbiamo Riccardo Muti sul podio, la regia è curata da Werner Herzog e le voci sono di Tatiana Serjan nella parte di Lucrezia (il 10 ed il 14 quella di Csilla Boross); Luca Salsi come il Doge Foscari; Francesco Meli nella parte di Jacopo Foscari e Luca Dall'Amico in quella di Jacopo Loredano.
- Articolo di:Piero Barbareschi
Un altro interessante CD mozartiano della Freiburger Barockorchester per Harmonia Mundi distribuito da Ducale: due concerti per pianoforte (K453 e K482) ed il Rondeau K386 con Kristian Bezuidenhout al fortepiano e Petra Mullejans, konzertmeister. Abbiamo già incontrato in queste pagine altre registrazioni della Freiburger Barockorchester, una barocca con le Ouvertures bachiane ed un'altra mozartiana con le sinfonie “Praga” e “Jupiter”, entrambe di altissimo livello ed estremo interesse. Anche in quest'occasione l'ensemble propone una lettura affascinante e gradevolissima.
- Articolo di:Alessandro Nardis
I Medusa’s Spite sono quanto di più raro si possa trovare oggi all’interno del panorama (becero) della discografia musicale non solo italiana (qualcuno potrebbe ricordarci che qui si vince facile), ma addirittura mondiale. Non credo di esagerare. Come definire altrimenti una band in attività da quasi 20 anni che ha sempre perseguito l’ideale della Musica come Arte? Tale parola, Arte, credetemi, con i Medusa’s Spite non viene mai usata a sproposito. Tra continui cambiamenti e trasformazioni, rimangono coerenti solo all’idea che la musica sia qualcosa di pregevole, una compagna da nutrire e rispettare. Qui la seconda parte dell'intervista.
- Articolo di:Alessandro Nardis
I Medusa’s Spite sono quanto di più raro si possa trovare oggi all’interno del panorama (becero) della discografia musicale non solo italiana (qualcuno potrebbe ricordarci che qui si vince facile), ma addirittura mondiale. Non credo di esagerare. Come definire altrimenti una band in attività da quasi 20 anni che ha sempre perseguito l’ideale della Musica come Arte? Tale parola, Arte, credetemi, con i Medusa’s Spite non viene mai usata a sproposito. Tra continui cambiamenti e trasformazioni, rimangono coerenti solo all’idea che la musica sia qualcosa di pregevole, una compagna da nutrire e rispettare.