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Festa del Cinema di Roma 2012. La pagina poetica di Tar e l'ironia spagnola sul maschile
Due film e due differenti prospettive al Festival del Cinema di Roma: il film dedicato da James Franco al poeta C.K. Williams, Tar, e quello invece esilarante spagnolo sulla condizione maschile, in questa pellicola a firma di Cesc Gay, intensamente velata da uno sguardo ironico e sincero e che titola: Una pistola en cada mano.
TAR Cinema XXI
Con protagonista James Franco, latore del progetto sul poeta C.K. Williams, insieme a dodici registi esordienti, fluttiamo nell’universo d’immagini che evocano le parole del premio Pulitzer per la poesia nel 2000, e la cui prima raccolta, intitolata Lies, data 1969. Tar è il titolo del film come il titolo di una raccolta del 1983: tar è il catrame ma anche l’asfalto delle strade, quelle strade che Williams percorre con gli occhi dell’immaginazione, addentrandosi in sé stesso quanto nelle persone che incontra durante il suo tragitto, un po’ hippy, tra cartine d’acido e foglie autunnali, e donne come Mila Kunis, affascinante e di spessore, così diversa dalle prime bionde dell’adolescenza.
Tar non è un film per tutti, ed è lento nel suo svolgimento, si può quasi descrivere come una pagina poetica resa attraverso le immagini del desiderio, così presente nelle poesie di Williams, come nelle immagini di rapporti controversi, amanti che vengono “incatramati” nei ricordi per stendere nuovo asfalto, per proseguire il viaggio. I versi sono tratti dalla poesia omonima “Tar”:
Even the leftover carats of tar in the gutter, so black they seemed to suck the light out of the air.
By nightfall kids had come across them: every sidewalk on the block was scribbled with obscenities and hearts.Anche i rimanenti carati di catrame sui bordi delle strade, così neri che sembravano succhiare la luce dell’aria.
Al crepuscolo, attraverso di lui, erano arrivati i ragazzini: ed ogni marciapiede dell’isolato era stato scarabocchiato con figure oscene e cuoricini. (Trad. mia).
Una pistola en cada mano Fuori Concorso
Un meraviglioso sguardo sul maschile ricco di ironia e leggerezza: questi uomini, in continuo dialogo fra di loro e con le loro compagne o ex compagne più spesso, si rivelano umanamente fragili ed indifesi, mentre le donne continuano a farla da padrone sulla scena. Il regista Cesc Gay svela tanti aspetti della continua scoperta di sè stessi attraverso di loro e le loro donne: relazioni che si frantumano, scoperte di tradimenti che si trasformano in pedinamenti, incontri con i nuovi partner di queste fortezze della relazione che rappresentano il femminile, conducono in un viaggio divertente e delicato anche, che fanno amare questi uomini con tutte le loro debolezze.
Meraviglioso film Fuori Concorso è, alla stregua del gioiellino francese Populaire, un prodotto europeo di prima qualità e raffinatezza, che riesce ad indagare nei risvolti delle domande, i nuclei essenziali dei discorsi: la superficialità dei tradimenti maschili si scontra infatti con i progetti ultimati al femminile (nuove relazioni stabili e gravidanze), che li riuniscono in un calderone unico e gorgogliante ancora di quesiti in un'apoteosi aperta sul finale.