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cinema
- Articolo di:Alessandro Nardis
Sono trascorsi quattro anni da In Bruges (2008), prima e unica opera di Martin McDonagh, che gli valse molti premi e riconoscimenti. Oggi torna con 7 psicopatici, sempre con il sodalizio di Colin Farrell. Marty (Colin Farrell) è uno sceneggiatore che ha per le mani un titolo forte, 7 psicopatici, ma fatica a delineare i personaggi del suo script, poiché non riesce a concentrarsi e a continuare la storia; così Billy (Sam Rockwell), il suo migliore amico, cerca in ogni modo di aiutarlo nella stesura anche con mezzi poco appropriati. Billy è un attore in declino che di mestiere ora rapisce cani al parco per ottenere una ricompensa.
- Articolo di:Stefano Coccia
Di questi tempi la distribuzione italiana sconta un immenso gap culturale con paesi come la Francia, la Gran Bretagna, la Germania, solo per citare quelle nazioni in cui la curiosità del pubblico si sposa con un ruolo più attivo e maturo sia da parte delle istituzioni che degli stessi canali commerciali. Da noi per il cinema d’autore europeo si rischia il deserto. Lo strapotere del colosso hollywoodiano è ovviamente fuori discussione. E se cinematografie che non siano quella francese, quella inglese e talvolta quella spagnola risultano quasi completamente e colpevolmente ignorate, oppure ghettizzate, lo stesso si può dire per autori che hanno fatto la storia del cinema, senza che le loro opere più recenti continuino a beneficiare degli stessi spazi avuti in passato. Uno di questi autori è senz’altro Andrzej Wajda.
- Articolo di:Alessandro Nardis
La Direzione artistica, Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, alla presenza della Giuria di Alice nella Città, ha consegnato il Premio come Miglior film del Concorso Young Adult (che consiste in un premio economico di 10.000 euro) di Alice nella Città al brasiliano My Sweet Orange Tree di Marcos Bernstein "per il perfetto equilibrio tra poesia ed intrattenimento che ne fa un film tecnicamente elegante senza essere inaccessibile.
- Articolo di:Eleonora Sforzi
Presentato in occasione della 59° Edizione del Berlinale Film Festival del 2009, "Burrowing" (Man tänker sitt) è il primo lungometraggio realizzato dai registi esordienti Henrik Hellström e Fredrik Wenzel, riproposto recentemente in streaming sulla piattaforma di MyMovies in lingua originale con sottotitoli.
- Articolo di:Livia Bidoli
Un andamento ondivago e rarefatto, altalenante tra sprazzi di realtà, ricordi e sogni, caratterizza il film Ixjana di Józef e Michal Skolimowski. La pellicola si intona su colori e azioni surreali incorniciata da plurimi flashback: una densa coltre erotica sottende tutto lo svolgimento del film (a volte po' troppo arzigogolato) raccogliendo spunti e citazioni a piene mani da autori com Lynch, il compatriota Polanski, il Kubrick di Eyes Wide Shut che compare subito nella festa in maschera da cui si scatena la rimozione del protagonista Marek sull'omicidio dell'amico Arthur.
- Articolo di:Stefano Coccia
Una volta tanto può essere utile cominciare dalla fine. E avviare così quel percorso a ritroso che, partendo da un non trascurabile dettaglio, renderà più chiaro il valore dell’opera. Nelle battute finali del bel documentario realizzato da Roland Sejko, Anija (la nave), viene dedicata un’inquadratura a ciascun personaggio intervistato, il cui nome compare nella sottostante didascalia accanto a quello dell’imbarcazione con la quale raggiunse il nostro paese, con specificato il numero di albanesi presenti a bordo della stessa nave.
- Articolo di:Livia Bidoli
Due film e due differenti prospettive al Festival del Cinema di Roma: il film dedicato da James Franco al poeta C.K. Williams, Tar, e quello invece esilarante spagnolo sulla condizione maschile, in questa pellicola a firma di Cesc Gay, intensamente velata da uno sguardo ironico e sincero e che titola: Una pistola en cada mano.
- Articolo di:Livia Bidoli
Un bel film onesto e sincero, aldilà dei pregiudizi comuni e correnti, cui molti forse storceranno il naso per le scene di sesso (o amore? Tanto è sempre quello che unisce le persone in fondo, in qualsiasi “intercourse” ve n'è una certa quantità a meno che non sia proprio mercenario e temporaneo), per la vita nelle periferie di un Texas che nemmeno si immagina qui, per vite un po' allo sbando ma autentiche: questo il film di Larry Clarke, Marfa Girl.
- Articolo di:Livia Bidoli
La speranza è la chiave: “Hope is the key”, dice Kris Kristofferson al giovane protagonista di The Motel Life di Alan Polsky e Gabriel Polsky. Emile Hirsch, nella parte di Frank Flannigan, non la perderà mai per salvare il fratello Jerry Lee dalle maglie della polizia in seguito ad un disgraziato incidente. Commuove questo roadmovie girato con con expertise e tocco lucido e lirico, sebbene i dintorni di Reno, Nevada, siano estremamente freddi e la gente è rude e semplice nel parlare come nel fare.
- Articolo di:Livia Bidoli
Un excursus nei misteri sotterranei di Napoli, il film di Francesco Afro De Falco: un mokumentario (un finto documentario) col nome alchemico di V.I.T.R.I.O.L. (ossia Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem: visita l’interno della terra, e rettificando troverai la pietra nascosta che è la vera medicina). Per trovare la sfera o uovo alchemico bisognerà seguire i due protagonisti con la telecamera 8mm. in mano: Lola, interpretata da Roberta Astuti, e Davide, l'attore Yuri Napoli.