Supporta Gothic Network
cinema
- Articolo di:Livia Bidoli
Un tuffo nel passato di chi negli anni Ottanta era bambino, già immerso in un'atmosfera da incubo perché le prime bombe e i primi agguati già c'erano stati nel 1978 con l'uccisione di Moro firmata dalle Brigate Rosse e su cui tuttora aleggiano ombre di compromissione dello Stato. Susanna Nicchiarelli ha quindi teso a descrivere una porzione di un'epoca di “piombo” appunto, relativizzandola e rendendola in qualche modo “surreale e malinconicamente struggente” con questo suo secondo lungometraggio dopo Cosmonauta del 2009. La scoperta dell'alba è un film fantastico che si posa lievemente su anni in contrapposizione, quelli odierni di rassegnazione e quelli della lotta più caparbia e incosciente.
- Articolo di:Stefano Coccia
Di certo Quentin Tarantino non è uno che mostri eccessivi timori reverenziali, quando si tratta di giocare con le più disparate mitologie cinematografiche, mescolando tra loro cultura popolare e ambizioni narrative che volano alto. Tutto nel segno di una vocazione post-moderna, che non è mero esercizio stilistico ma rilettura attenta e partecipe. È ovvio che non in tutti i film una simile predisposizione rifulga alla stessa maniera. Ma se in Bastardi senza gloria il risultato di tali inclinazioni è stato, a detta di chi scrive, uno dei migliori nella carriera di questo sfacciato e irriverente talento, Django Unchained finisce per avvicinarvisi molto.
- Articolo di:Alessandro Nardis
Dal regista di Magnolia e Il Petroliere arriva The Master, il film premiato alla 69° Mostra del Cinema di Venezia con il Leone d'argento per la Miglior Regia (Paul Thomas Anderson) e la Coppa Volpi per il Miglior Attore (ex-aequo per Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix).
- Articolo di:Livia Bidoli
C'è il tempo della notte e quello del giorno, ed è in quello della notte che avvengono gli agguati, gli attacchi, le operazioni militari più ardite come la cattura di Osama bin Laden, il 2 maggio 2011, che ha modificato anche l'esito del film, in parte girato prima della scoperta del suo covo ad Abbottabad e della successiva uccisione in loco. Katrhyn Bigelow con Zero Dark Thirty quindi, proseguendo sulla linea di Heart Locker (2008), sempre insieme allo sceneggiatore e produttore Mark Boal, si inoltra in quella che è tuttora una delle operazioni più lunghe e tortuose della CIA, retrocedendo di almeno dieci anni.
- Articolo di:Alessandro Menchi
Cos'è l'arte se non simulazione? Specchio di un mondo più grande, simulacro di una realtà alla quale, per quanto riesca ad assomigliare, non potrà mai sostituirsi. Ma l'arte, come tutte le copie, pur essendo per sua natura un falso, svela quella verità che pur scorrendo quotidianamente davanti ai nostri occhi ci sfugge inesorabilmente, giorno per giorno.
- Articolo di:Elena Romanello
Corre il rischio di essere ricordato solo come il film non visto al Torino film festival 2012 per la defezione del regista Ken Loach per solidarietà con i precari del Museo del cinema licenziati: ma La parte degli angeli è anche molto di più, un film capace di raccontare di argomenti forti, i diritti dei disadattati, le ingiustizie sociali, scegliendo un tono leggero e irriverente. A 76 anni Loach non rinuncia certo alle sue battaglie a favore degli ultimi, ma questa volta lo fa scegliendo i toni della commedia, tra l’irriverenza di film come L’erba di Grace e reminescenze del Monicelli de I soliti ignoti, chissà se volute o meno.
- Articolo di:Alessandro Menchi
Alla base delle più importanti religioni del mondo ci sono delle storie. Aderire ad una religione piuttosto che ad un'altra quasi mai dipende dal grado di moralità che i suoi precetti raggiungono o da quanto essi rispecchino i nostri ideali. Ma da quanto si è disposti a credere nella veridicità di quelle storie. Per fare questo, occorre spingersi oltre la soglia della ragione, compiendo un semplice quanto incommensurabile atto di fede.
- Articolo di:Alessandro Nardis
Una città grigia dove il sole non splende più, dove la gente è triste e rassegnata, dove non si sa se è mattina o sera, se è oggi o domani. Cosa fare allora se non suicidarsi? E se la tua vita è stata un fallimento puoi sempre fare della tua morte un successo. Basta affidarsi a professionisti, come la famiglia Tuvache ed entrare nella piccola bottega oscura! Tutto scorre nel migliore dei modi fino a quando Alan, il nuovo nato, non distrugge l’equilibrio famigliare con la sua “ingiustificata” gioia di vivere. Ironico, irriverente, sorprendente, unico nel suo genere. Dopo aver visto questo film la vostra vita non sarà più la stessa!
- Articolo di:Stefano Coccia
Lo avevamo lasciato alle prese coi bizzarri comportamenti di Cetto La Qualunque e con l’amministrazione clientelare, ma definirla “clientelare” è dir poco, di un paesino del meridione. Ora la comicità surreale di Antonio Albanese è tornata. Cetto La Qualunque è tornato. Ma non si è presentato da solo all’appuntamento. Quasi a comporre una santissima trinità dell’umorismo più stralunato e sfrontato, ecco accanto a lui il secessionista Olfo e il fumatissimo Frengo, protagonista quest’ultimo di un graditissimo ritorno, per chiunque ne avesse seguito le imprese nella cornice televisiva di Mai dire gol.
- Articolo di:Alessandro Nardis
Un gruppo di amici universitari scopre una bara del XV secolo che permette loro di muoversi e agire sotto forma di fantasmi evanescenti. Mentre le prime avventure nel mondo degli spiriti sono giocose e innocenti, ben presto la facoltosa macchina, The Ghostamaker di Mauro Borrelli, manifesta impulsi pericolosi e deviati, che vanno di pari passo con i desideri dei giovani ragazzi. Verranno così trascinati in un mondo cupo e segnato dal male, dove la linea tra la vita e la morte non sarà più così netta.