In memoriam Michael Cimino. Il restauro de I cancelli del cielo

Articolo di: 
Eleonora Sforzi

Quasi trentasei anni dopo dalla sua prima uscita nelle sale cinematografiche americane, uno dei film dalla vicenda produttiva e distributiva più controversa della storia del cinema può essere finalmente apprezzato dagli spettatori in versione integrale e restaurata, distribuita dalla Cineteca di Bologna. Si tratta di I cancelli del cielo (Heaven's Gate) sceneggiato e diretto da Michael Cimino, scomparso lo scorso luglio e omaggiato con il recupero dell'opera che ne ha compromesso la carriera: un progetto di respiro epico che, ideato dal regista già prima del proprio debutto dietro la macchina da presa con Una calibro 20 per lo specialista, ha incontrato un'accoglienza fortemente negativa, al punto da aver subito tagli considerevoli rispetto alla versione originale già nei mesi successivi alle prime proiezioni pubbliche negli Stati Uniti.

Ken Loach. Siamo tutti Daniel Blake

Articolo di: 
Livia Bidoli

Ken Loach non avrebbe potuto dirigere un film più up to date di Io, Daniel Blake e quel Daniel Blake risuona nelle nostre teste come quell'Everyman europeo che potrebbe essere ciascuno di noi alle prese con una malattia invalidante e l'obbligatoria ricerca di un lavoro nonostante essa. La freddezza, purtroppo realistica, di qualsiasi centro per l'impiego al suo grido di aiuto per non morire, lo costringe, per avere il sussidio di disoccupazione dopo quarant'anni trascorsi a fare il falegname, a rischiare di morire per infarto e umiliazioni dato che il “sistema” non permette di ottenerla senza passare per le forche caudine di una burocrazia malata e glaciale, vessatoria e qualunquista, sorda a qualsiasi richiamo minimamente umano.

Questi giorni. La linea d'ombra tra giovinezza e maturità

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Dario Pisano

Il film Questi giorni di Giuseppe Piccioni, che debutterà tra pochi giorni nelle nostre sale cinematografiche, si inserisce in un filone rigoglioso, quantitativamente e qualitativamente, della letteratura e del cinema, ossia quello dedicato a indagare la linea d'ombra che divide la giovinezza dalla maturità. Che cosa scandisce il passaggio da una stagione esistenziale all'altra? Che cos'è e come si raggiunge la maturità? E che cos'è la maturità se non la consapevolezza che le illusioni sono e restano tali e rappresentano la vegetazione che adorna la superficie atona, adulta e impassibile della vita?. "La vita – diceva Eugenio Montale – è crudele più che vana".

John Carpenter all'Auditorium. Nel Vortex delle sue soundtrack

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Livia Bidoli

Tutto è cominciato nel 2014, con l'uscita del singolo Vortex estratto dall'album "Lost Themes", la sua prima release ufficiale: John Carpenter è il master dei suoi film ma anche delle loro colonne sonore. Con suo figlio Cody alle tastiere ed il figlioccio Daniel Davies alla chitarra, il concerto ha avuto inizio con un audience ricca di fans il 28 agosto nella Sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma.

La Famiglia Fang. Performance di Famiglia

Articolo di: 
Livia Bidoli

Certo una strana famiglia quella che ha ideato Kevin Wilson per il suo bestseller omonimo The Family Fang: A Novel del 2011, tradotto da Fazi in Italia. Dentro il libro una “weird family”, appunto uno “strano o strambo” nucleo parentale con due figli che nel film di Jason Bateman sono rispettivamente intepretati da lui stesso nella parte di Baxter Fang, il figlio di Caleb e Camille Fang; mentre Nicole Kidman riveste il ruolo di Annie.

L'effetto acquatico. Sentimenti fluttuanti come acqua

Articolo di: 
Livia Bidoli

L'ultimo film della regista islandese Sólveig Anspach purtroppo scomparsa nel 2015, parla di un amore nato a bordo piscina. Il film, che si situa a metà fra la terra natìa della regista, l'Islanda, e quella scelta come luogo delle sue creazioni come regista, la Francia, si connettono qui in un flusso continuo che permea il film dall'inizio alla fine.

Lights Out (Terrore nel buio). Un altro horror prodotto da James Wan

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Dario Pisano

Ci sono dei film piuttosto insignificanti, i quali – appena cominciano a scorrere i titoli di coda – l'unica cosa che lasciano allo spettatore è il pensiero di dove abbia parcheggiato la macchina. Il film che mi trovo a presentare è – nostro malgrado - uno di questi. Lights Out (Terrore nel Buio) è un film prodotto da James Wan, al quale dobbiamo recentemente una bella pellicola di genere, ossia The Conjuring. La regia è dell'esordiente  David F. Sandberg, il quale aveva già prodotto un cortometraggio con il medesimo titolo, che è l'embrione di questo film.

Jason Bourne. Damon e Greengrass all'adrenalina pura

Articolo di: 
Livia Bidoli

Certo che basta il nome per identificare questa serie di film intorno ad una identità mancata, falsata, obliata, incerta e messa in pericolo di capitolo in capitolo, esattamente come il personaggio creato da Robert Ludlum nei suoi romanzi saga e dal personaggio interpretato da Matt Damon sul grande schermo. Jason Bourne è tornato con Damon per la regia di Paul Greengrass, l'unico regista che, dopo il primo capitolo diretto da Doug Liman nel 2002 con The Bourne Identity, ha convinto Damon a riprendere le vesti di questo combattente ai margini della CIA, per la quarta volta, dopo averlo diretto in The Bourne Supremacy nel 2004 ed in The Bourne Ultimatum nel 2007.

Skiptrace. Un'action comedy tra Mongolia e Hong Kong

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Teo Orlando

Skiptrace – Missione Hong Kong, diretto con consumato mestiere da Renny Harlin, si presenta come una classica action comedy, ossia come un film dove la trama si deve desumere dalle scene d'azione, in cui i protagonisti sono alle prese con sfide terribili che richiedono coraggio e una forte dose di prodezza fisica, con lotte all'ultimo sangue, spesso combattute da persone esperte arti marziali, sparatorie, inseguimenti, acrobazie ed esplosioni di ogni genere, dove spesso vengono usati stunt-men professionisti al posto degli attori. Inoltre, in questo tipo di film si punta piuttosto ad elementi umoristici che a una caratterizzazione psicologica dei personaggi, fattore ritenuto secondario e meno importante del puro diverimento spettacolare.

The legend of Tarzan. Ritorno al Paradiso terrestre

Articolo di: 
Dario Pisano

Il grande tema – di orgine veterotestamentaria – dell'uscita dal Paradiso Terrestre (che in greco significa giardino), dell'abbandono di  una immemore e spensierata fratellanza  con il creato, è uno di quei miti antropologici fondativi della civiltà: lo ritroviamo in tutte le epoche, sempre riofferto dalla personale rielaborazione degli artisti e dei filosofi, e ad esso si aggiunge un film appena uscito: The Legend of Tarzan, diretto da David Yates (noto al grande pubblico per aver diretto – splendidamente – gli ultimi quattro film della saga di Harry Potter) con Alexander Skarsgàrd nel ruolo del protagonista.