Festival del Cinema di Roma 2010. Tre film tre Premi per coraggiosi film in Concorsol

Articolo di: 
Livia Bidoli
Las Buenas Hierbas

Tre film coraggiosi e tutti nella Selezione Ufficiale in Concorso: The Poll Diaries di Chris Kraus, regista dello sfolgorante 4 minuti (Vier Minuten, 2006); Dog Sweat, il film girato clandestinamente in Iran dal regista Hossein Keshavarz; Las Buenas Hierbas, appassionante storia di amore filiale tra una madre magica erborista e sua figlia, la regia è di Maria Novaro.

L’adolescenza a Teheran delle giovani coppie di Dog Sweat è identica a quella delle coppie adulte: tutto è regolato dai genitori e dalle regole islamiche che impediscono di vedersi, di fare l’amore, ancor più rigide cogli amori omosessuali, si rischia di venir denunciati dai vicini come anche chi tradisce il matrimonio e viene sospettato di adulterio. In particolare le donne vengono maggiormente colpite da tutti questi divieti che condividono però cogli uomini con cui fanno coppia. Un film che dipinge una società che per noi italiani risale agli anni cinquanta con i delitti d’onore - per legge aboliti solo nel 1981 - :, ma non con la stessa ipnotica paura che trapassa nelle strade come un respiro di morte e che fa colorare di grigio anche i rutilanti abiti di una delle protagoniste, che si perde in questa società malata e infangata dal controllo totalitario della religione.

I mesi trascorsi nella residenza del padre a Poll, sul mar Baltico al confine tra Russia, Estonia e Germania nel 1914, della poetessa quattordicenne Oda Schaefer (cognome da sposata), nel film Oda Von Siering, e prozia del regista Chris Kraus, danno vita al macabro profilo di The Poll Diaries, i diari scritti da lei in cui si incrocia l’inizio della prima guerra mondiale con gli esperimenti di Ebbo Von Siering, il padre, sule malformazioni genetiche e su una fisiognomica criminale influenzata dal coevo Cesare Lombroso (1835-1909). L’ambientazione di Silke Buhr è su una strana e vecchia casa sulle palafitte,  di fine Ottocento, ed il Laboratorium di Ebbo Von Siering – l’inquietante e violento Edgard Selge - a cui la piccola Oda – interpretata magistralmente da Paula Beer – aggiunge un’orribile testa bicefala, e dove si nasconde l’anarchico estone Schnapps interpretatro dal bravissimo Tambet Tuisk, che Oda aiuta a guarire dalle ferite infertegli dai russi. Un patto di mutuo soccorso – la piccola Oda è isolata dal resto della famiglia che vive di legami perversi e malevoli – la condurrà a proseguire nella scrittura, ad osare con l’immaginazione.

Las Buenas Hierbas
di Maria Novaro affronta il tema dell’Alzheimer, qui invece che in una coppia come nel film di Pupi Avati Una sconfinata giovinezza, uscito proprio ad ottobre, è l’amore filiale che è messo alla prova. Dalia, la vivace Ursula Prunedo, è la figlia di Lala, Ofelia Medina, che coltiva e studia le proprietà delle piante sul corpo e sull’anima in un lussureggiante giardino che coincide con la sua casa. Dalia ha infatti il nome di una pianta che dagli aztechi – ovvero le antiche popolazioni del Messico - veniva usata sia come cibo sia per le cerimonie, il nome azteco è Acocoxóchitl e viene riportato nell’antico Codex Barberini del 1552 ritrovato solo nel 1929, cui fa riferimento Lala nel film. L’escursus sulle piante riflette l’evoluzione della malattia di Lala con un finale sorprendente di pietas umana.

Pubblicato in: 
GN25 Anno III 3 novembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

Festival Internazionale del Film di Roma

Anteprima 28 ottobre - 5 novembre 2010

Speciale 30 ottobre 2010

Film recensiti e Premi

Dog Sweat - Targa Speciale del Presidente della Repubblica Italiana al film che meglio mette in rilievo i valori umani e sociali: Dog Sweat di Hossein Keshavarz

The Poll Diaries - Premio Speciale della Giuria Marc’Aurelio: Poll di Chris Kraus

Las Buenas Hierbas - Premio Marc’Aurelio della Giuria alla migliore attrice: tutto il cast femminile di Las Buenas hierbas

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