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13 Assassini di Takashi Miike. Una katana per la giusitizia
Sicuramente viene subito in mente “Dal Giappone con furore”, ed etica aggiungerei, visto che l’ultimo film di Takashi Miike, dal titolo poco fuorviante di 13 Assassini, e presentato l’anno scorso a Venezia, è proprio su questo genere: botte da orbi, o meglio, samurai che si fanno a pezzettini fino all’ultimo goccia (lo splatter non manca) di liquido rosso che hanno in corpo, pur di vendicare le famiglie uccise barbaramente e torturate dall’anaffettivo e crudele signore feudale Naritsugu.
Cannes 2011. La Melancholia di Lars Von Trier. Il pianeta della fragilità
Melancholia, il nuovo bellissimo film di Lars von Trier, è stato ingiustamente limitato dalle polemiche per le infelici dichiarazioni dell’orso scandinavo. Del resto chi lo conosce bene, ed ha visto The Big Boss oppure meglio ancora The Kingdom, si sarà sicuramente fatto un'idea dello stile del suo umorismo e della delicatezza che lo ha sempre contraddistinto specie nelle conferenze stampa. Lo scorso anno sempre a Cannes aveva detto ad un giornalista: "se ne faccia una ragione, dopo la scomparsa di Ingmar Bergman sono il più grande regista vivente".
Corpo celeste di Alba Rohrwacher. Il collezionista di anime
A guardare sul dizionario cosa significa il termine Corpo celeste si trova: “Il termine oggetto celeste (dal latino caelum: cielo) o corpo celeste è genericamente utilizzato per indicare qualsiasi corpo o oggetto astronomico, ossia non appartenente al nostro pianeta.” (fonte, Wikipedia) Il film omonimo di Alice Rohrwacher, sorella di Alba, racconta la storia di Marta, impersonata da Yile Vianello, una specie di migrante di ritorno, dalla Svizzera a Reggio Calabria, luogo grottesco e arretrato, dove la Chiesa mantiene inossidabile il suo dominio politico ed economico.
Concerto Moretti. Immagini della storia italiana contemporanea
Raccontare la storia contemporanea italiana degli ultimi quarant’anni non è un’impresa facile. Il 12 giugno del 2011 (anche l'11), alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, abbiamo assistito a quella che, a mio parere, può essere definita come una lezione di storia mediata attraverso immagini e piccole storie umili di mediocrità, ovvero di semplicità nel senso in cui la intende Nanni Moretti, ovvero il Concerto Moretti.
Melancholia di Lars Von Trier. L'astro della nigredo
La malattia dei romantici, lo spleen, la bile noire, il trattato sul quale Robert Burton, nel 1621, costruì parte della sua influenza (imprevista) su Keats, ma anche su Borges come spiega bene l’introduzione al saggio Anatomia della malinconia curata da Jean Starobinski. Perno centrale del film di Lars Von Trier, Melancholia, per lui si trasforma in un pianeta blu che rischia di far soccombere la Terra in seguito alla conflagrazione dei due pianeti. Palma d’oro a Kirsten Dust come miglior attrice protagonista all’ultimo Festival di Cannes.
Cannes 2011. Il cinema da Ceylan a Moretti. Prima parte
Si è appena conclusa la sessantaquattresima edizione del Festival del cinema di Cannes e possiamo sicuramente dire che è stata un'edizione memorabile per moltissimi motivi, innanzitutto per la qualità dei film che è stata la più alta degli ultimi dieci o forse quindici anni.
William Friedkin. Il regista del male
Nato a Chicago nel 1939, William Friedkin è approdato al Parco della Musica lo scorso 23 maggio 2011 per un evento organizzato dalla Fondazione Cinema per Roma, della serie Viaggio nel cinema americano, incontrando il numeroso pubblico che ha anche posto delle domande cui Friedkin ha risposto con la sardonicità tipica del suo carattere, e molto vicina al suo maestro Orson Welles, con cui ha chiuso la serata.
London Boulevard. Colin Farrell e l'incoercibile destino
"Because you’re mine, I walk the line" (Johnny Cash). Questo verso di una delle ballate più note del cantautore più amato dai banditi americani è forse la descrizione più giusta che cattura un film come questo, London Boulevard, in cui il protagonista galeotto fa di tutto per restare lontano dai guai, senza riuscirci.
Source Code. Un'analisi del tempo terreno e ultraterreno
Cosa faremmo se sapessimo che ci restano soltanto pochi minuti di vita? Ultimamente, anche in base alle fantomatiche previsioni del terremoto a Roma (11 maggio 2011), mi sono posto spesso questa domanda, giungendo ad un’inconcludente risposta: non è possibile stabilirlo, poichè, se non in rari casi, il caso può sdoganare qualsiasi schema che l’individuo si costruisce per giungere preparato all’evento imminente. Attraverso questa visione risulta davvero impossibile definire, anche solo in toni ‘sfumati’, il quadro dei nostri ultimi minuti di vita.
Come l’acqua agli elefanti. Il linguaggio della volontà
Jacob è uno studente di veterinaria nel film di Francis Lawrence Come l'acqua per gli elefanti: ha gli occhi magnetici di Robert Pattinson che nel film si ritrova senza più il passato che lo proteggeva ed il futuro su cui contava. Si catapulta su un treno di emozioni e vitalità: è il treno di un circo, pieno di artisti e di animali. I suoi occhi sono il leit motiv del film, malinconici e vitali al tempo stesso.