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Megamind 3D. L'eterna lotta tra il Male e l'Accidia
In questo capolavoro d’animazione firmato da Tom McGrath (Madagascar, 2005) due alieni sbarcano sulla terra quando sono ancora in fasce e si ritrovano costretti a fare i conti col nostro pianeta. Uno, MetroMan, pare il prototipo della perfezione. Muscoloso, invulnerabile, amato da tutti; una via di mezzo tra Elvis e Superman, che nella versione originale ha anche la voce di Brad Pitt.
We Want Sex di Nigel Cole. Pari salario per pari entusiasmo
Fa bene al cuore We Want Sex, commedia d'annata e dissacrante di Nigel Cole - già autore del delizioso L'erba di Grace -, ma nello stesso tempo fa riflettere e lascia un po' sgomenti: perché se la lotta delle operaie della fabbrica Ford di Dagenham, nell'Essex, avvenuta nel 1968, entusiasma e trascina, si rimane basiti pensando a quanti passi sono ancora da fare e a quanti passi indietro sono stati fatti, proprio in questo periodo, qui in Italia.
Ricordo di Mario Monicelli. L'ideale più bello di un uomo libero
Ho avuto l’immensa fortuna di conoscere Mario Monicelli, il grande regista scomparso tragicamente il 29 novembre scorso, quando il Festival du Cinéma Méditerranéen lo accolse nel 2008 a Montpellier per il suo ultimo film, Le rose del deserto, oltre che per una retrospettiva. Io, che del festival sono il traduttore e l’interprete, divenni l’accompagnatore di Mario per tre giorni: furono giornate indimenticabili.
Jackass 3D. Gruppo di folli a più dimensioni
Sembra che il 3D sia il futuro al cinema, e la squadra Steve-o – Johnny Knoxville – Bam Margera, lo sperimentano, divertendosi e, come al solito, facendosi male. Le loro sono vere e proprie azioni fisiche, non è un film, ma una serie di sequenze una dopo l’altra che ci mostrano semplicemente quello che combinano questi giovani, stoici, indomiti e incalliti stunts.
The Kids are all right. Julianne Moore & Annette Bening in un perfetto ménage omosex
Cosa succede se due mamme omosessuali hanno un figlio ed una figlia ciascuna (non sapremo mai chi da chi nemmeno alla fine del film) da uno sconosciuto donatore? Il principio del film è dovuto alla storia della regista Lisa Cholodenko con Wendy Melvoin, con cui ha avuto un figlio proprio in questa maniera, dopodiché la trama prende altre strade con la cosceneggiatura di Stuart Blumberg. Vincitore al Sundance Film Festival 2010, indaga una problematica in primo piano negli Stati Uniti.
Asiatico Film Mediale. Focus Taiwan. La nuova ondata orientale
A Roma dal 12 al 20 novembre 2010 Asiatica film Mediale presenta un escursus sulla cinematografia di stampo asiatico con un particolare Focus su Taiwan: saranno proiettate tre opere del regista taiwanese Tsai Ming Liang - introdotte da lui stesso -, vincitore di svariati premi cinematografici internazionali, fra cui il Leone d’oro alla 51° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1994 con Vive l’amour. Inoltre un’attenzione speciale alla nuova ondata di registi taiwanesi e tra questi in particolare abbiamo dato rilievo a: Island Etude di Chen Hying-en, Cape No.7 di Wei Te-sheng e Hear me della regista Cheng Fen-fen.
Festival del Cinema di Roma 2010. Il grottesco vitalismo di Kill me please vince il Marc'Aurelio del Miglior Film
La commedia nerissima di Olias Barco Kill me please rompe gli schemi e vince il premio del Marc’Aurelio della Giuria al miglior film al Festival Internazionale del Film di Roma. La seconda prova di Barco al lungometraggio dpo Snowborder (2003), si presenta in un grottesco bianco e nero. Chi ha detto che il suicidio è un atto violento, un tema tabù su cui è preferibile non soffermarsi a discutere a lungo? Di certo non il Dottor Kruger - l'eccezionale Aurelien Recoing -, proprietario di una clinica sui generis (accuratamente isolata in un bosco) che ha deciso di rendere l’ardua decisione di porre fine alla propria vita un atto indolore per i propri pazienti, consono alla propria personalità e accuratamente assistito.
Festival del Cinema di Roma 2010. We want Sex e Oranges and Sunshine
Una carrellata di film impegnati il 31 ottobre tra Oranges and Sunshine di Jim Loach, degno figlio del padre Ken; We Want Sex di Nigel Cole, autore di L’erba di Grace nel 2000; Five Day Shelter, la prima prova al lungometraggio dell’irlandese Ger Leonard; per ultimo i primi venti minuti di Dylan Dog Dead of Night con Kevin Munroe alla sua seconda regia (la prima TMNT nel 2007).
Figli delle stelle. Un rapimento precario
Il precario, pizzaiolo, professore disoccupato Pepe (Pierfrancesco Favino) ed il giovane portuale di Marghera Toni (Fabio Volo), conosciutisi durante una manifestazione al Ministero, decidono di rapire il ministro Gerardi (Fabrizio Rondolino), per aiutare la moglie di un amico di Toni morto sul lavoro. Organizzano il piano insieme al ricercatore, assistente di sociologia, rivoluzionario radical-chic Bauer (Giuseppe Battiston), cugino di Pepe e Ramon (Paolo Sassanelli), appena uscito di galera. Nella confusione di un bagno turco però, rapiscono il sottosegretario Stella (Giorgio Tirabassi).
Buried di Rodrigo Cortés. Thrilling a tre metri sottoterra
Paul Conroy, ovvero Ryan Reynolds, unico attore del film, si risveglia in una cassa, a tre metri sottoterra, sepolto vivo. Si ritrova in tasca un cellulare, una matita e un accendino Zippo. Si ricorda soltanto di aver ricevuto un colpo alla testa, e ora deve capire come è finito lì dentro, per quale motivo e come guidare i soccorritori per salvarlo.