Il castello di vetro. Amore e nevrosi in una famiglia disfunzionale

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Teo Orlando

Ecologismo profondo e vita anticonformista al limite tra bohémien e clochard: il tutto condito in salsa americana, anzi da profonda provincia statunitense. È quanto ci propone il nuovo film del premio Oscar® Brie Larson, Il castello di vetro (The Glass Castle). La storia raccontata si basa sull'autobiografia di Jeannette Walls, cresciuta in una famiglia eccentrica e disfunzionale, resiliente e misteriosamente affiatata.

La promessa dell'alba. Uno scrittore tra Edipo e Giocasta

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Teo Orlando

Il grande cinema francese ritorna con il regista Éric Barbier (Le brasier, lungometraggio sulle lotte dei minatori negli anni '30 del secolo scorso), un'attrice d'eccezione come Charlotte Gainsbourg (ricordiamo alcune sue splendide interpretazioni con Lars von Trier, in Melancholia e Nymphomaniac) e un attore giovane ma già affermato come Pierre Niney: dal romanzo autobiografico di culto scritto da Romain Gary, La promessa dell'alba (La promesse de l'aube), il regista e i due produttori,  Eric Jehelmann e Philippe Rousselet, hanno saputo trarre un film appassionante e commovente, benché a tratti troppo enfatico e retorico.

Robin Hood. Un fuorilegge postmoderno

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Livia Bidoli

Sulla scia del precedente King Arthur di Guy Ritchie di un anno fa, e come recita bene il pressbook ripetendo,"tempi moderni" una riga si e l'altra no (il che richiamrebbe il "Tempi moderni" di Charlie Chaplin del 1936, ma è evidente che non siano quelli il riferimento), il film Robin Hood di Otto Bathurst, foriero di una fortunata serie che ha iniziato proprio lui col primo episodio di Black Mirror, dicevamo, il regista si è gettato a pié sospinto in una lettura ipermoderna, con tanto di costumi e palazzi inesistenti all'epoca quanto le miniere di carbone ispirate fortemente al Signore degli Anelli di Jackson, ci riferiamo naturalmente alle tenebrose minisere degli orchi di Sauron.

36° Torino Film Festival, la festa dei cinefili

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Elena Romanello

Dal 23 novembre al 1° dicembre torna il Torino Film Festival, il consueto appuntamento con il cinema sotto la Mole giunto alla trentaseiesima edizione, con una locandina che vuole festeggiare il centesimo compleanno di Rita Hayworth, icona del cinema a stelle e strisce degli anni Quaranta.

Animali Fantastici 2. Grindelwald, o del patto oscuro

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Livia Bidoli

Il secondo episodio della serie di romanzi, cinque, di J.K. Rowling, titola Animali fantastici: i crimini di Grindelwald, distribuito dalla Warner Bros. Pictures. Ne seguiranno altri, almeno tre, che si attendono nei prossimi anni e vengono prospettati già dal finale di questo secondo episodio molto piu' gotico del primo e con uno Johnny Depp in piena forma nella parte dell'oscuro mago Gellert Grindelwald, e protagonista quanto Eddie Redmayne nella parte di Newt Scamander, che lo aveva fatto incarcerare dai Ministry of MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), in realtà non volendo. Alla regia di nuovo c'è David Yates, mentre nella parte di Albus Silente, Jude Law, di cui scopriremo un patto incredibile.

Senza lasciare traccia. L'umanità della foresta

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Livia Bidoli

Debra Granik non è una regista comune: è indipendente ed analizza una delle problematiche che sono meno sotto l'attenzione del pubblico negli Stati Uniti ed invece centrali per la gente comune. Il diritto alla casa, a non essere discriminati sulla base della razza e di altre caratteristiche per ottenerne una in affitto od in vendita (If Beale Street Could Talk di Jenkins lo evidenzia proponendo una lettura del problema negli anni '70). In questo film però non è solo la casa ad essere sotto la lente di ingrandimento, ma anche la scelta di non averne una e di trovare nella foresta un terreno di accoglienza per un padre ed una figlia non comuni.

Festa del Cinema di Roma 2018. Afro-American Tastes Good

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Livia Bidoli

Alla Festa del Cinema di Roma 13° edizione due sono le tematiche centrali: i gay e come vengono plagiati dai manicheisti WASP or not, perché rinuncino alle proprie scelte sessuali; la discriminazione degli afro-americani, soprattutto per come vengono ghettizzati e ammazzati "tanto per" (sfogare la propria rabbia, "bianca" in questo caso).

Festa del Cinema 2018. Da Charles Manson a Michael Moore

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Livia Bidoli

La Festa del Cinema di Roma con la sua 13° edizione si è aperta lo scorso 18 ottobre ed andrà avanti a presentare film nelle sale del Parco della Musica, Auditorium di Roma, fino al 28 ottobre, per dieci giorni. Il film di apertura è stato Bad Times at the El Royal del filmaker americano Drew Goddard, che prima è stato noto per l'horror Cloverfield (2008) e per l'apocalittico World War Z (2013).

Klimt & Schiele. L'Arte al suo Tempo

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Livia Bidoli

Per soli tre giorni, il 22, 23 e 24 ottobre, Klimt & Schiele. Eros e Psiche approda nei cinema: un ritratto della Vienna tra fine Ottocento e inizio Novecento, ovvero la Finis Austriae: dal 1897, data della nascita della Secessione viennese fondata da Gustav Klimt, Kolomon Moser ed altri artisti austriaci che decisero di riformare l'arte viennese per cominciare, e finirono per creare un movimento vero e proprio che trasse il nome da loro ma che poi trovò in ogni paese un suo corrispettivo linguistico: dall'Art Nouveau in Francia, allo Jugendstil in Germania e Svizzera, al Liberty in Italia.

Il verdetto. McEwan e la "morale" della Legge

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Teo Orlando

Ma sì, quel voler soffrire, amare il dolore e il sacrificio, pensare che tutti ti osservino e che gli importi e che l'intero universo giri intorno a te [ Oh, you know, wanting to suffer, loving the pain and sacrifice, thinking that everyone's watching and caring and that the whole universe is all about you]: queste parole di Ian McEwan rendono in modo ineguagliabile il senso del film Il verdetto (per la regia di Richard Eyre), tratto dal suo romanzo The Children Act (in italiano tradotto con il titolo, un po' fuorviante, La ballata di Adam Henry). Con una strepitosa Emma Thompson, la pellicola riesce non solo a rendere con assoluta fedeltà (ammesso che sia un valore) l'intreccio del romanzo, ma anche a porsi, autonomamente, come un'opera di grandissimo spessore emotivo e narrativo.