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La Macchinazione contro Pasolini. La trappola per un innocente
La morte di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) rimane ancora oggi la storia di un complotto, insoluto. La macchinazione è il titolo di David Grieco scelto per intitolare il film che indaga le trame “nere” ed eversive intorno a un assassinio ignobile, quello di un poeta, di un giornalista, di uno scrittore e di uno scomodo investigatore della verità. Il film, che nella persona di Pasolini è interpretato dallo straordinariamente somigliante Massimo Ranieri, è così realistico che sembra di vedere il Poeta al lavoro su “Petrolio”, libro postumo pubblicato nel 1992 dall'editore Einaudi, e su cui il poeta lavorò fino alla morte.
Ave, Cesare! Dal Maccartismo con amore
Certo che i fratelli Coen si sono divertiti un sacco a fare questo ultimo film: nondimeno, hanno fatto divertire noi che, in un coacervo susseguirsi di battute ironiche ed intelligentemente garbate oltreché argute, apprezziamo vivacemente questo tipo di nonchalance nel trattare una kermesse di argomenti che va dal Maccartismo (ricordiamo l'appena uscito Dalton Trumbo) fino ad Herbert Marcuse (John Bluthal nel film) a capo di un gruppo di accoliti comunisti che rapiscono la star Baird Whitlock, ovvero George Clooney.
Brooklyn. La Terra delle opportunità
Il regista irlandese John Crowley, acclamato da critica e pubblico con A Boy (2007), presenta qui una piccola storia sensibile ed autentica sull’emigrazione irlandese degli anni ’50, in cui la protagonista, Ellis Lacey, è interpretata da Saoirse Ronan (l’abbiamo vista in Espiazione nel 2007, nel ruolo della ragazzina Briony Tallis). Il soggetto del film è tratto dal romanzo omonimo di Colm Tóibín e annovera la sceneggiatura di Nick Hornby.
The Danish Girl. L'identità nella mutazione
Il pittore Einar Weegener è nato a Vejle in Danimarca, che in danese antico significa “guado”: quasi un pronostico su quello che ha provato ad attraversare sotto il nome di donna di Lili Elbe (Vejle, 28 dicembre 1882 – Dresda, 13 settembre 1931). Il primo uomo che ha tentato di mutare in donna è danese, e nel 1931 tentò, con un'operazione piuttosto pericolosa e complicata, un processo per la riappropriazione di quella che considerava la sua vera identità, al femminile. Nel ruolo principale di Einar e Lili, il rosso di capelli Eddie Redmayne mentre in quello della paziente moglie Gerda (nata Gottlieb) Alicia Vikander.
The End of the Tour. Lo scherzo infinito di Wallace
La fine del tour, ovvero la fine del viaggio, vero, di David Foster Wallace sulla terra, corrisponde al titolo di questo film che trae spunto dall'ultima intervista resa dallo scrittore nel 1996 al giornalista David Lipsky della rivista Rolling Stone: nella parte Jesse Eisenberg, mentre in quella di Foster Wallace vediamo un semi-hippy di ritorno Jason Segel. Il film è diretto dal greco-americano James Ponsoldt, noto soprattutto al pubblico del piccolo schermo per le serie Parenthood, Shameless e Master of None.
Dalton Trumbo. La lista nera di Hollywood
Certo che L'ultima parola.- La vera storia di Dalton Trumbo, dovrebbe dare dei brividini fastidiosi agli americani tutti: che l'industria di Hollywood potesse essere sottoposta ad indagini sulla base delle proprie idee politiche, considerate pericolose per la patria dalla House Committee on Un-American Activities, inaugurando l'era del Maccartismo, e quindi surrogarsi alle purghe staliniane con la differenza che negli Stati Uniti coloro che contravvenivano venivano spediti in prigione ed in Unione Sovietica spesso in Siberia nei lager, fa tremare il concetto di libertà rappresentato dalla statua donata dalla Francia.
Il Piccolo Principe. Una rosa rossa per lui
“L’essenziale è invisibile agli occhi” diceva il Piccolo Principe di Antoine Saint–Exupéry. E diceva anche che “i grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”. Ed è proprio su questi due assunti che si basa la trama del film Il Piccolo Principe. Sarebbe stato forse superfluo e quindi non essenziale riportare passo dopo passo la narrazione del libro, perché diciamo la verità, questa è una storia che piace molto a noi adulti, che conosciamo fin troppo bene e che vorremmo semplicemente riviverla con i nostri figli, o in una prospettiva diversa.
The Hateful Eight. Misoginia splatter in quarti di stile
L'otto evidentemente non porta bene a Quentin Tarantino, oppure, prendendola con ironia, come si rileva appunto dal sarcastico titolo del suo ottavo e per ora ultimo film, gli risulta “odioso”: The Hateful Eight, nelle sale, in particolare di Cinecittà, nel famoso Studio 5 in pellicola da 70 mm. Dal prossimo 4 febbraio, piacerà ad alcuni ma deluderà molti altri.
Spotlight. Dentro l'indagine
Dal caso vero dell'inchiesta dei giornalisti Spotlight: una squadra al lavoro al Boston Globe sui casi più scottanti. Il lungometraggio, presentato a Venezia questo settembre, è candidato agli Oscar come film, regia, attore e attrice non protagonista, sceneggiatura e montaggio: scritto e diretto da Tom McCarthy, ha un bel biglietto di ingresso sull'indagine che data 2001 e dà offre il destro per smascherare le trame della Chiesa Cattolica e il suo coinvolgimento nella pedofilia con la scoperta di più di settanta preti pedofili solo nell'Arcidiocesi di Boston. Sperando che l'uscita al cinema di Spotlight renda possibile la visione (per tutti, non solo per la stampa) del film El Club di Pablo Larrain, sulla stessa tematica ed ancora più corrosivo.
Room. La solitudo della Stanza vince il Golden Globe
Presentato nella Selezione Ufficiale alla X° Festa del Cinema di Roma, Room, il film basato sul bestseller di Emma Donoghue e diretto da Lenny Abrahamson e dal prossimo 3 marzo nei cinema, aggiduica il primo Golden Globe all'attrice Brie Larson come migliore attrice in un film drammatico.