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cinema
- Articolo di:Livia Bidoli
Adattato dallo sceneggiatore Alex Garland (28 giorni dopo, 2001; Sunshine e 28 settimane dopo 2007) dall’omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro che nel 2005 ha vinto il Premio Alex, Non lasciarmi è diretto da Mark Romanek (Static, 1985 e One Hour Photo, 2002); soprattutto è celebre per aver diretto video di molte star del rock, da Madonna a Bowie, compreso Closer dei Nine Inch Nails che fece scalpore per la crudezza. I protagonisti sono Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield.
- Articolo di:Giuseppe Piacente
Strano destino è toccato ai manga Made in Japan. Da realtà pop a metà anni ’80, si ritrovano oggi ad essere uno dei generi più “di nicchia” del panorama cinematografico mondiale. A pochi giorni dalla sua distribuzione in DVD (Lucky Red), Pom Poko (Titolo originale: Heisei TanukiGassen Ponpoko), opera di Isao Takahata del 1994, rivede la luce completamente tradotto e doppiato in italiano.
- Articolo di:Lorena Carpentieri
The hours (Le ore) era il titolo originario di Mrs Dalloway (1925), il capolavoro di Virginia Woolf, la cui lettura ha talmente colpito lo scrittore statunitense contemporaneo Michael Cunningham da fargli scegliere quel titolo per il suo romanzo omonimo The Hours, che ne 1999 gli valse il Premio Pultzer e la fama mondiale. Di qui, il fortunato film del 2002 di Stephen Daldry con Nicole Kidman, Meryl Streep, Julianne Moore ed Ed Harris.
- Articolo di:Antonella D'Ambrosio
L’ex assistente alla regia di Nanni Moretti, il regista Andrea Molaioli, che molto successo ha ottenuto con la sua opera prima, La ragazza del lago, torna a narrarci le ombre della provincia italiana con Il gioiellino, protagonista Toni Servillo e la vicenda Parmalat.
- Articolo di:Simone Vairo
Della regista Lisa Cholodenko, I ragazzi stanno bene con Julianne Moore e Annette Bening e la cosceneggiatura di Stuart Blumberg. Vincitore al Sundance Film Festival 2010, indaga una problematica in primo piano negli Stati Uniti: i rapporti tra genitori gay ed i proprij figli.
- Articolo di:Elena Romanello
Trionfatore al Torino Film Festival, da sempre attento al cinema indipendente, e sconfitto agli Oscar, che gli hanno preferito film più tradizionali, Un gelido inverno (Winter's Bone), ispirato all'omonimo romanzo di Daniel Woodrell, rappresenta in pieno i risultati che raggiungono i cineasti indipendenti d'oltreoceano, lontani da lustrini e effetti speciali, capaci di raccontare volti nuovi, inediti e a tratti inquietanti del loro Paese, anche senza fare un cinema di tipo militante.
- Articolo di:Antonella D'Ambrosio
La parola che ha il significato di sconosciuto in inglese e corrisponde al titolo del film, Unknown, ben rende il senso di spaesamento che coglie il protagonista per non essere riconosciuto dagli altri e dalla propria moglie. Il pubblico del Festival di Berlino ha appena visto, in questa pellicola fuori concorso, un Liam Neeson in ottima forma, nonostante l’aspetto stropicciato e affaticato che deve mantenere per tutta la pellicola.
- Articolo di:Antonella D'Ambrosio
E’ nata una nuova regista italiana: Paola Randi, al suo primo lungometraggio, Into Paradiso, ci stupisce favorevolmente con la sua fresca anticonvenzionalità. Era finora autrice di apprezzati corti; forse, vista la poca circolazione nelle sale italiane, qualcuno avrà potuto vedere e ricorderà, Giulietta della spazzatura, per la presenza di uno stralunato Valerio Mastrandrea nella parte dello spazzino che indaga nei rifiuti.
- Articolo di:Lorena Carpentieri
Il discorso del re (The King's Speech, 2010) è un film storico, diretto da Tom Hooper, con Colin Firth, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush, ambientato nell'Inghilterra degli anni Trenta del Novecento, alla vigilia della Seconda guerra mondiale; e ha ottenuto, con merito, ben 12 nomination agli Oscar 2011.
- Articolo di:Elena Romanello
Parte con il più alto numero di nomination a questa edizione degli Oscar, ben dodici, tra cui miglior film, miglior regia, migliore attore protagonista, migliore attore non protagonista e migliore attrice non protagonista. Il discorso del re (The King's Speech) di Tom Hooper ha la concreta possibilità di portarne a casa più di uno, e non solo per l'incantevole fattura da period movie in cui gli inglesi sono maestri.