cinema

  • Nausicaä
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il primo lungometraggio di Hayao Miyazaki che data 1984 ed esce in evento speciale il 5, 6 e 7 ottobre al cinema, è una favola ecologista dal nome epico di Nausicaä della Valle del vento. Un anno dopo fonderà il suo Studio Ghibli, con cui ha prodotto i successi con cui è stato conosciuto in tutto il mondo: da La città incantata (2001) con cui ha vinto l'Oscar per il Miglior film d'animazione a Il castello errante di Howl (2004) fino a Si alza il vento (2013). Nel 2015 ha ricevuto l'Oscar alla carriera.

  • Corn Island
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Lungo il fiume Inguri, tra due nazioni in conflitto, la Georgia e l'Abcasia prima unite, si formano delle piccole isole chiamate Corn Island, durante la primavera dove i contadini coltivano il mais: qui un nonno e sua nipote stabiliscono un momentaneo rifugio estivo, nel pieno della natura dove le divisioni di confine sembrano  essere quasi relative. Vincitore al  Karlovy Vary International Film Festival del Crystal Globe, il delicato film di Giorgi Ovashvili si pone come cartina di tornasole di un conflitto che potrebbe essere evitato. Abbiamo fatto al regista in proposito qualche domanda.

  • Matt Damon
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    In perfetta sincronia con la scoperta della NASA che su Marte c'è acqua (glielo avranno detto a Ridley Scott dopo che hanno saputo del film?), è in uscita The Martian. Sopravvissuto, ultima “fatica” (si fa per dire) del pluripremiato e pluriconosciuto regista americano Ridley Scott, dal romanzo di Andy Weir e con Matt Damon protagonista assoluto sul pianeta Marte (appunto “marziano”), e abbandonato lì creduto morto dai compagni, tra i quali Jessica Chastain.

  • ROGER_WATERS_8.1.jpg
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Dal 29 settembre al 1° ottobre 2015 verrà proiettato sugli schermi dei cinema di tutto il mondo The Wall, diretto da Roger Waters e Sean Evans. Inutile dire che Roger Waters, uno dei membri fondatori dei Pink Floyd, non ha bisogno di presentazioni: il settantaduenne musicista del Surrey non è più semplicemente una rockstar, bensì un intellettuale a tutto tondo, autore anche di prese di posizione controverse, come quella in favore della causa palestinese, con una forte curvatura antisionista. 

  • La prima luce
    Articolo di: 
    Sandra Palombelli

    La prima luce è la storia dei genitori di Mateo (Gianni Pezzolla), Marco (Riccardo Scamarcio) e Martina (Daniela Ramirez), sudamericana, e della loro storia d'amore che conosciamo sul finale, quando la coppia ormai in crisi non comunica più e se lo fa, trattiene a stento il rancore, l'aggressività, le rivendicazioni.

  • Via dalla pazza folla
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Questo è forse l'unico romanzo di Thomas Hardy, trasformato in film, che non termina in tragedia sebbene ne sia intessuto fino al collo in un susseguirsi quasi senza soluzione di continuità. Al contrario dei seguenti come Jude The Obscure (1895) o Tess dei D'Ubervilles (1891), infatti, Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd, 1874) ha una trama che predice da subito che qualche speranza c'è, sebbene il determinismo in voga in quella fine dell'Ottocento e abbracciato completamente da Hardy.

  • Everest
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il film di apertura di Venezia 72 Fuori Concorso è dell'islandese Baltasar Kormákur – per rimanere in territorio “ghiaccio” - e si presenta sotto la veste di un kolossal 3D basato su una tragedia veramente accaduta sulla cima più alta del mondo, l'Everest, che con i suoi 8848 metri di altezza è la più alta anche fra le Seven Summits, le sette cime del mondo. Nel 1996 due spedizioni commerciali sull'Everest, quella dell'Adventure Consultants guidata da Rob Hall (Jason Clarke) e quella di Mountain Madness di Scott Fischer (Jake Gyllenhaal) furono colpite da una tempesta che fece scendere la temperatura del 10 maggio 1996 a meno 40 sotto zero.

  • Inside Out
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Che cosa succede dentro la nostra mente si è chiesto Pete Docter quando ha visto sua figlia di 11 anni, esattamente l'età della protagonista del suo ultimo ("prediciamo" pluripremiato) cartone animato Disney Pixar Inside Out, quando cresce e diventa tranquilla e riservata da vivace e spensierata che era prima? E quindi, spazio alle emozioni: ne ha scelte cinque comuni a tutti gli studi perché 27 erano troppe, tra quelle elencate in tutto il mondo. E le ha scelte fra quelle che sono presenti in tutti gli studi sulle emozioni, insieme al Dottor Keltner (Berkeley University), stando attento sia alla metaforica fisicità dei personaggi sia ai colori scelti per rappresentarli.

  • Amy Winehouse
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Forse non c'è il titolo di una canzone che rappresenti meglio l'anima, la voce, il senso della vita di Amy Winehouse di Back to Black. Già i primi versi sono intrisi della sostanza della sua vita: il “black” della sua voce, il colore anche della nigredo (la depressione che l'attanagliava insieme alla bulimia); il nome di quello che pensava fosse il suo soulmate, Blake Fielder, e si trasformò nel compagno di “giri” altrove, in un territorio che la mandò per la prima volta in Rehab, riabilitazione, il titolo della  canzone che gli valse una manciata di MTV Awards, tra i numerosi premi che vinse durante la sua brevissima vita terminata a 27 anni il 23 luglio del 2011 con un overdose.

  • Sangue-del-mio-sangue-2.jpg
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    L'ultimo fotogramma di questo film di Marco Bellocchio mi ha ricordato Buongiorno, notte, e non solo per la partecipazione di Roberto Herlitzka che allora interpretava Aldo Moro. In questo film c'è una luce che non sta né in cielo né in terra: è un film che è quasi un testamento ma non di natura terrena: e che non ha nulla a che fare con la morte, bensì con la Vita. Alla Biennale di Venezia 72° edizione, Marco Bellocchio ha portato un capolavoro di intelligenza, speculazione, vita vera: il nocciolo fondante dell'amore per il cinema, un film che è Sangue del mio sangue.