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cinema
- Articolo di:Teo Orlando
Uscito in Italia con ben sei anni di ritardo a causa di contrasti tra il regista e la distribuzione, La bella gente di Ivano De Matteo ripropone un topos cinematograficamente associato soprattutto a Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman: quello della prostituta che viene sottratta alla strada perché trovi la strada di una possibile "redenzione" sociale. Qui però la situazione è proiettata nell'Italia contemporanea, con una fotografia della upper class molto efficace (memore di descrizioni analoghe nei film di Paolo Virzì e di Francesca Archibugi).
- Articolo di:Livia Bidoli
Un film coriaceo nel vero senso della parola quello di Antoine Fuqua, Southpaw si presenta fin dall'inizio con un Jake Gyllenhaal perfettamente nella parte, sia fisica – i muscoli spiccano come si deve ad un vero boxeur – sia attoriale, nela sceneggiatura asciutta di Kurt Sutter e nella fondamentale fotografia di Mauro Fiore. Le musiche firmate James Horner si controbilanciano con brani di 50 Cent, qui nella parte di Jordan Mains, e del famoso e controverso Eminem qui con Phenomenal.
- Articolo di:Livia Bidoli
Il film iraniano che ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino quest'anno, a firma del regista Jafar Panahi, è “clandestino” e soprattutto coinvolge tutta una serie di persone che, volenti o nolenti, sono entrate a farne parte, per lo più senza saperlo. Si, perché questo film si svolge tutto a bordo di un taxi guidato dal regista stesso, il quale ha filmato tutti gli incontri in auto e fuori, per aggirare la censura del suo paese, l'Iran.
- Articolo di:Livia Bidoli
Dal capolavoro di Ágota Kristóf (Csikvánd, Ungheria, 30 ottobre 1935 – Neuchâtel, Svizzera, 27 luglio 2011), in particolare dal primo libro della Trilogia della città di K., proviene questo film dal titolo omonimo, Il grande quaderno, pubblicato nel 1986 e divenuto pellicola ora sotto la direzione di János Szász, di cui annotiamo due film in particolare: Woyzeck (1994) dall'omonimo dramma incompiuto dello scrittore tedesco Georg Büchner, scritto tra il 1836 ed il 1837 e poi musicato da Alban Berg col titolo di Wozzeck, ultimato nel 1922 e dedicato ad Alma Mahler. Il secondo film è invece del 2007 e titola Opium: Diary of a Madwoman, tratto invece dai diari del neurologo ungherese Dr. Jozsef Brenner (meglio conosciuto con il nom de plume di Geza Csath).
- Articolo di:Livia Bidoli
Il primo film dello sceneggiatore di 28 giorni dopo e Sunshine, ovvero Alex Garland, è un film molto mentale e pensato: Ex Machina, con soggetto e sceneggiatura curate da lui stesso, rivela parecchi spunti di riflessione, dalla Macchina di Turing alle teorie di Wittegenstein fino alla celebre favola di Barbablù, cui accenneremo soltanto per farvi scoprire il nesso attraverso la visione.
- Articolo di:Eleonora Sforzi
Questa ventinovesima edizione del Festival “Il Cinema Ritrovato”, oltre a presentare un ampio programma già descritto nelle sue linee tematiche principali, ha ricordato alcuni anniversari di grande significato sia per la storia mondiale che per la storia della Settima Arte. Per quanto riguarda la prima, è doveroso citare i cento anni dal terribile genocidio armeno, celebrati con una sezione del festival interamente dedicata ai film che si sono confrontati con questa insanabile ferita, realizzati proprio in Armenia tra muto e sonoro.
- Articolo di:Eleonora Sforzi
Anche quest'anno la dotta e culturalmente attiva Bologna è stata illustre cornice di quello che è probabilmente il festival più amato dai cinefili, ovvero “Il Cinema Ritrovato”, che si è tenuto dal 27 giugno al 4 luglio scorsi, ancora una volta ricco di retrospettive e riscoperte, incontri e approfondimenti, ma soprattutto di restauri straordinari.
- Articolo di:Livia Bidoli
Se pensiamo a James Cameron, ci vengono subito in mente Titanic e poi Avatar, ma se ci pensiamo bene, il suo primo, grande successo fu Terminator: anno 1984, Arnold Schwarzenegger nella parte del cyborg T-800, ed il ruolo di sterminatore di Sarah Connor, l'unica risorsa umana a disposizione per la salvezza dell'intera razza contro le macchine. Il reboot in uscita di Alan Taylor sconvolge la trama principale e ci presenta un futuro nel 2029 quando John Connor (ri)manda Kyle Reese a salvare sua madre dai Terminator ma con molte sorprese per il pubblico che ha visto i precedenti quattro episodi.
- Articolo di:Livia Bidoli
Il titolo di questo film è molto chiaro in originale: Going Clear: Scientology and the Prison of Belief: in italiano, Going Clear: Scientology e la prigione della fede. D'altronde, Alex Gibney è lo stesso regista di un altro film che scoperchiava la fossa della pedofilia clericale, ovverossia Mea Maxima Culpa: Silence in the House of God (2012). Questo documentario è invece su Scientology e la sua Chiesa, fondata da Ron Hubbard nel lontano 1954, prima dedito alla fantascienza e divenuto celebre con una pubblicazione del 1950 intitolata Dianetics: la forza del pensiero sul corpo.
- Articolo di:David Dori
Il film La regola del gioco, tratto da una storia vera, è diviso in due: una prima parte un pò frettolosa ma ritmata dalla sapiente M.D.P. di Michael Cuesta (Homeland) che fa riecheggiare Tutti gli uomini del Presidente; e una seconda più introspettiva e politica. Si tratta della storia di Gary Webb (Jeremy Renner), giornalista del San Josè Mercury News, premio Pulitzer 1992, che per primo pubblicò un articolo sul convolgimento del governo Usa, tramite la CIA, in un enorme traffico di cocaina in cambio di armi per supportare i Contras in Nicaragua.