The Salvation. L'ombrosa roccia di Mads Mikkelsen

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David Dori

Il danese Kristian Levring, (tra gli animatori di Dogma 95) costruisce un western lineare e semplice nonchè stilizzato, illuminato da una fotografia dalle tonalità crepuscolari. Era stato presentato Fuori Concorso a Cannes 2014 questo film inusuale ambientato nei paesaggi aspri e respingenti dell'America del 1871.

MAD MAX-Fury Road. La post atomica nel Valhalla

Articolo di: 
David Dori

Sarà pure un regista della vecchia scuola ma George Miller pur non adeguandosi alle tecnologie odierne riesce a sopperire ad esse e strabiliare lo spettatore in questo MAD MAX-Fury Road riempendolo di significati intrinsecamente cinematografici. Si riprende con gli interessi questo universo distopico e dispotico che aveva inventato e troppi hanno saccheggiato e copiato a piene mani.

Youth. Della Natura del Tempo

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David Dori

La Giovinezza si lascia trasportare e noi ci ci si fa trasportare dalla musica nel nuovo film, opus 7, del regista partenopeo Paolo Sorrentino, dal momento che il protagonista è un compositore Fred Ballinger (Michael Caine), che crea la sua musica sul grande schermo proprio davanti agli occhi dello spettatore, stropicciando tra le mani la carta di una caramella.

La Maraviglia di Garrone nel Racconto dei racconti

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David Dori

"E' del poeta il fin la meraviglia": è una delle massime del poeta barocco G.B.Marino, coevo di Gianbattista Basile, fonte di ispirazione del nuovo film di Matteo Garrone Il Racconto dei racconti, che prende spunto "Dallo cunto delli cunti" (1634) e ne ricava una fiaba horror sontuosa per immagini e sintetica per narrazione.

Greenaway ed il cinepugno di Eisenstein

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Sandra Palombelli

Teodora film, coraggiosa e curiosa come sempre, distribuisce in Italia (esce in sala il 4 giugno 2015) l'ultimo, pirotecnico film di Peter Greenaway, che dopo pittori, architetti e scrittori, stavolta si cimenta con Eisenstein, il regista dei registi. Eisenstein in Messico, titolo originale Eisenstein in Guanajuato, presentato all'ultimo festival di Berlino, è un ambizioso omaggio al maestro russo, interpretato dall'attore finnico Elmer Bäck.

Cake. Jennifer Aniston brutta ma non troppo

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Sandra Palombelli

Il primo film con Jennifer Aniston imbruttita e con una parte che più drammatica non si può porta la firma di Daniel Barnz, non particolarmente conosciuto, ed alla sceneggiatura di Patrick Tobin all'esordio. Claire (Jennifer Aniston) non lavora più, non vive più, non può fare niente da quando un incidente le ha lasciato tante cicatrici e dolori cronici atroci. A nulla valgono le sedute di gruppo o l'affetto del marito, che lei allontana; si placa solo con massicce dosi di farmaci e alcool.

Rendez-Vous. Chapeau chic e vitale per il cinema d'Oltralpe

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David Dori

Mai cosi fertile e vitale (come in questi ultimi tre anni) il cinema francese con qualche nervatura belga è giunto all'appuntamento con il pubblico italiano con più di trenta titoli, per un viaggio bulimico che testimonia la vitalità di una cinematografia dirompente. La selezione presentata per questa quinta edizione di Rendez-Vous a Roma dall'8 al 12 aprile 2015, è un caleidoscopio di documentari, commedie, melodrammi, cinema autoriale e nuove tendenze, capacità di raccontare, e indagini psicologiche sempre supportate da innovazioni tecniche di primordine.

Citizenfour. Il "Prisma" attraverso cui ci osserva la NSA

Articolo di: 
Teo Orlando

Citizenfour, un film-documentario girato dalla regista Laura Poitras, vincitore di un Premio Oscar nel 2015, si presenta con una veste singolare: coniuga il rigore e la veridicità del documentario con i ritmi di un thriller che si evolve di minuto in minuto. Al centro della trama si staglia la cronaca dell'incontro tra la regista, vincitrice di un premio Pulitzer, i giornalisti Glenn Greenwald Ewen MacAskill e l'ex tecnico della CIA Edward Snowden.

Sinfonia per Hagen. L'Angelo del Terribile

Articolo di: 
Livia Bidoli
 

L'Angelo del Terribile che viene evocato dal regista Kornél Mundruczó citando Rilke come epigrafe iniziale al film: “Tutto ciò che è terribile ha bisogno del nostro amore”, da subito traduce la nostra discesa negli inferi che propone questo White God - Sinfonia per Hagen, il Dio Bianco che non ha requie, né pietà per i suoi consimili e tanto meno per i suoi soggetti, come gli animali.

L'ultimo lupo. Il paziente coraggio del lupo

Articolo di: 
Livia Bidoli

Ricordo di aver visto L'Orso (The Bear, 1988), ed ancora oggi quel film sulla vita di un orso Grizzly – i più aggressivi - dove Jean-Jacques Annaud era assistente alla regia, rende vive quelle immagini di una natura allo stato libero in cui l'uomo si insinua, all'inizio con rispetto, come gli abitanti delle steppe coi lupi della Mongolia più interna e lontana da quella civiltà cinese che con la cosiddetta rivoluzione culturale del 1966 aveva distrutto gran parte della sapienza antica. L'ultimo lupo racconta di come queste radici possano sopravvivere nonostante l'aggressione dell'uomo, non del lupo, e che bisogna preservarle per la stessa esistenza dell'uomo.