musica

  • Čarodejka
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Il Festival di Lione, interno alla stagione ideata dal direttore artistico dell'Opéra di Lyon, Serge Dorny, che quest'anno ha come titolo Vies et Destins (vite e destini) è stato inaugurato il 15 marzo scorso da Čarodejka (L'Enchanteresse; L'Incantatrice), nell'originale russo di Pëtr Il'ič Čajkovskij, che è alla sua prima rappresentazione in Francia. Una produzione di grande impegno per l'Opéra de Lyon a causa della durata dello spettacolo di quasi quattro ore, del gran numero dei personaggi e dell'impegno che la scrittura musicale richiede al direttore, al coro, all'orchestra e agli interpreti.

  • Sir John Eliot Gardiner
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Per la prima volta a Santa Cecilia dal 14 al 16 marzo 2019 è salito sul podio, per dirigere l'omonima orchestra, Sir John Eliot Gardiner, uno dei direttori d'orchestra più celebri del mondo, fondatore del Monteverdi Choir, degli English Baroque Soloists e dell'Orchestre Revolutionnaire et Romantique. Pur specializzato nel repertorio barocco su strumenti d'epoca e con scelte esecutive di grande raffinatezza, a Santa Cecilia Sir John Eliot ha voluto stupire proponendo alcuni capolavori "segreti" dell'Ottocento romantico. Il programma era infatti imperniato su Hector Berlioz, di cui ha proposto Le Carnaval romain e il poema sinfonico Harold en Italie, e su Antonin Dvořák, di cui ha proposto la Settima sinfonia op. 70. 

  • Bach Marisaldi Rasi.jpg
    Articolo di: 
    Piero Barbareschi

    Le splendide sonate di J.S.Bach per viola da gamba e clavicembalo nell'interpretazione di Alberto Rasi e Patrizia Marisaldi in un CD Stradivarius, distribuito da Milano Dischi, offrono la possibilità, per chi ancora non le conoscesse, di scoprire gli ennesimi capolavori di un autore imprescindibile ed irraggiungibile del repertorio barocco.

  • Dalibor
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    L'opera piu' rivoluzionaria del compositore ceco Bedřich Smetana (1824-1884) è stata celebrata con una attualizzazione molto azzeccata e soprattutto realistica, nonché critica proprio di quello che è davanti all'Opera di Francoforte dove si è svolta, ovvero la BCE. Con la direzione straordinaria dell'austriaco di origini ungheresi Stefan Soltesz, la regista tedesca Florentine Klepper ha reso con sostanza politica, sincronizzandosi con perizia sulle vicende antiche del cavaliere rivoluzionario Dalibor, che dà il nome all'opera.

  • Anna Bolena
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Al Teatro dell’Opera di Roma va in scena, dal 20 febbraio all’1 marzo, per sei recite, l'edizione integrale di Anna Bolena, composta nel 1830 da Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. L'opera con cui Donizetti tocca l'apice di drammaticità e che avvia la cosiddetta Trilogia dei Tudor, cui seguirà Maria Stuarda nel 1835 e Roberto Devereux nel 1837, si presenta nuovamente con Riccardo Frizza sul podio, esperto di Donizetti e di cui ha diretto qui proprio Maria Stuarda nel 2006 e con la regia nuovamente di Andrea De Rosa, che aveva diretto la stessa opera nel 2017. Un cast strepitoso porta in scena Anna Bolena che non solcava il palco del Costanzi dal 1979 con Katia Ricciarelli nel ruolo del titolo.

  • Maxim Vengerov
    Articolo di: 
    Giuseppina Rossi

    Diciamo subito che il concerto del violinista Maxim Vengerov con il suo meraviglioso Stradivari ex-Kreutzer del 1727 (uno degli ultimi strumenti costruiti dal liutaio cremonese) ascoltato al Teatro Petruzzelli di Bari il 15 Febbraio 2019 non sarà facile da dimenticare. Per una decina d’anni, e forse di più, Vengerov avevamo temuto di averlo perso per sempre e con lui il suo suono cristallino unito alla cavata possente, i gravi corposi sulla quarta corda e i guizzi brillanti sul cantino.

  • Joshua Belle e Jakub Hrůša
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    La prima esecuzione deI Concerto per violino di Antonin Dvořák proprio a Roma nel 1919 con l’Orchestra della Regia Accademia di Santa Cecilia diretta da Bernardino Molinari con Arrigo Serato al violino. Cento anni dopo, giovedì 21 febbraio ore 19.30 (repliche venerdì 22 ore 20.30 e sabato 23 ore 18, Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica) per lo stesso concerto due star internazionali della musica lo presenteranno: il direttore ceco Jakub Hrůša, che torna a guidare l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dopo due concerti di successo nelle scorse stagioni, e il violinista statunitense Joshua Bell.

  • Jean-Yves Thibaudet e Mikko Franck
    Articolo di: 
    Daniela Puggioni

    Il concerto, che ha visto il ritorno di Mikko Franck, direttore ospite principale dell'Orchestra e del Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha avuto un cambio di programma a causa dell'improvviso sciopero del Coro, e così al posto delle Cantate giovanili di Ravel scritte per il Prix de Rome è stato eseguito il Valse triste di Sibelius.

  • Trevisani e Ens Marino.jpg
    Articolo di: 
    Piero Barbareschi

    Zani, Piacentino, Torti, Schiatti: Concerti per flauto archi e continuo in un CD Tactus nell'intepretazione di Raffaele Trevisani con l'Ensemble Baroque ”Carlo Antonio Marino” diretto da Natale Arnoldi.

  • Ute Lemper
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Sembra di inoltrarsi nei meandri di un piccolo locale fumoso dalle luci sfavillanti del cabaret con la sinuosa ed algida silhouette di una Ute Lemper in elegantissimo abito nero con spacco vertiginosamente lungo sulle sue gambe esili e nodose, a calcare il palcoscenico dell'Accademia di Santa Cecilia all'Auditorium Parco della Musica, dopo sette anni che mancava: lunedì scorso, il 4 febbraio 2019, con Rendez-vous with Marlene, e ha fatto riempire di nuovo la sala, evocando la diva Marlene Dietrich, la regina del cabaret, prima in Germania e poi al di là dell'Atlantico.